Dino Meneghin: "Pochi pivot? 'Colpa' del volley", e sul Mondiale: "Avrei portato un centro"
La questione "centri" per l'Italbasket è ormai al centro delle discussioni da svariati anni. Il grande inizio di stagione di Leonardo Toté - 17 punti di media nelle prime cinque gare con 20 punti rifilati la scorsa settimana a Milano - riaccende il tema e a parlarne è Dino Meneghin, intervistato dal Corriere dello Sport. «Non ho ancora visto di persona giocare Leonardo in questa stagione. Posso dire però, valutandole, che ha messo insieme delle cifre ragguardevoli che ne confermano la crescita. È chiaro come il suo allenatore Buscaglia gli abbia dato fiducia; evidentemente ha fatto scattare la molla in un ragazzo che in passato aveva già mostrato qualcosa di importante. Lui stesso dice di trovarsi benissimo nel sistema di Pesaro. Appena possibile lo voglio vedere da vicino. Spero continui così, sarebbe importante per il campionato e per la Nazionale», ha commentato.
Meneghin non era d'accordo con la decisione del CT di Italbasket Pozzecco di non portare un centro di ruolo ai Mondiali. «Stimo il Poz, è un ottimo allenatore. Però in una competizione come quella di questa estate un centro come Tessitori lo avrei messo in rosa. Le competizioni come Mondiali ed Europei sono particolari, ti propongono avversarie con strutture di diverse. Gianmarco deve aver fatto le sue valutazioni e ha messo sulle spalle di Melli e degli altri lunghi il peso delle battaglie vicino a canestro. Magari con Tessitori avremmo avuto un'arma in più».
Sul perchè dell'assenza dei pivot aggiunge: «È colpa delle mamme! A parte gli scherzi, diciamo che rispetto ad altre nazioni esprimiamo meno ragazzi di altezza e mezzi tecnici notevoli rispetto al passato. Un motivo è che, di fronte a numeri limitati, la pallavolo rispetto ai miei tempi ci porta via alcuni fisici che altrimenti sarebbero stati indirizzati al basket. Quando ero giovane, chi come me aveva altezza e muscoli giocava a pallacanestro. Oggi il volley porta dalla sua tanti prospetti. È il caso di chiedersi perché e trovare rimedi».