Tecnica - Uno contro uno

Tecnica - Uno contro uno

L’azione di un attaccante con palla o senza palla contro un difensore, cioe’ l’uno contro uno, è l’elemento costante di qualsiasi schema d’attacco. Il gioco individuale è inscindibile dal gioco collettivo, senza che il primo prevalga sul Ssecondo, si tratta insomma della stessa spiritualita’ del basket, dove come fare e quando fare l’uno contro uno è una scelta che non deve mai rinunciare alle caratteristiche di questo sport collettivo.

La premessa suntata ma d’obbligo è tratta sempre dal libro di coach Giancarlo Primo “L’attacco”.

Ora alcune considerazioni :
Ogni volta che assisto ad un allenamento di giovani italiani under 15,17 o 19, sia nella parte iniziale della seduta che in quella finale, dove di solito giocano un 5c5 a tutto campo, noto purtroppo che gli attaccanti sia in possesso di palla o senza palla RIPETONO quasi sempre gli stessi movimenti stabiliti dallo o dagli schemi d’attacco predeterminati e voluti dai loro istruttori o  tecnici. Certamente questo fatto non è del tutto negativo, pero’ viene a mio modesto  parere demoralizzata e bloccata quasi del tutto l’abilita’ personale di ogni singolo giocatore a saper leggere gli eventuali  errori del suo diretto avversario o dell’intera difesa avversaria  e quindi a batterlo/i  nell’1c1. Ergo è doverosa a questo punto l’abilita’ di ogni istruttore o allenatore saper spiegare molto bene ai suoi giocatori quale è il momento o i momenti  piu’ favorevoli  di uno schema d’attacco in cui i suoi giocatori potranno dare sfogo alla loro abilita’ personale  con risultati utili soprattutto all’intero collettivo.
Certamente codificare le eventuali situazioni di vantaggio non è affatto facile o semplice per qualsiasi TECNICO, allora giunge in suo aiuto la propria esperienza  personale , ma soprattutto  il grado di preparazione tecnica che hanno ricevuto i suoi giocatori prima di arrivare sotto la sua direzione e quella che riceveranno sino al termine della fase GIOVANILE; perché dopo se vorranno avere delle possibilita’ concrete di giocare a livelli PROFESSIONALI, nessuno potrà pensare di farlo se non ha lavorato duramente e con costanza quasi maniacale, per migliorare e potenziare tutti i fondamentali di questo meraviglioso sport che è la PALLACANESTRO.
Prima ho citato le mie visite ad allenamenti di giovanissimi e giovani in ITALIA, perche’ in altre NAZIONI i giovani talenti e anche coloro che non appaiono all’inizio dei SUPER ATLETI, poi con allenamenti giornalieri anche di DUE SEDUTE una Fisico/Atletica ed una Tecnica, riescono a crescere in qualita’ nel giro della meta’ del tempo che impiegano molti dei nostri giovani che attratti da molte distrazioni e a volte anche allenati poco, magari  perché i loro istruttori sono MALPAGATI oppure per altre ragioni piu’ o meno valide. Io penso che  questi  però non possono essere ALIBI, visto che i GRANDI CAMPIONI non nascono a caso ma ci diventano.
Certo molti utilizzano e sono favoriti dal naturale TALENTO sin dalla nascita, ma questo deve essere condito soprattutto da enormi SACRIFICI, RINUNCE e SUDORE, spesi per ottenere tutto quanto desiderato fortemente. Il gioco vale la candela perché poi dopo le tante FATICHE  tutto viene restituito ampiamente e profumatamente, in rapporto al livello personale e di squadra raggiunto.
 

Coach Giovanni Venuto