Nazionali femminili: la prossima estate di fuoco, dalla Senior all'U16

E' urgente che la Federazione provveda ad nominare gli allenatori delle nazionali giovanili che avranno ben 4 campionati da giocare
30.11.2022 19:14 di Eduardo Lubrano Twitter:    vedi letture
Nazionali femminili: la prossima estate di fuoco, dalla Senior all'U16

La bella parentesi di Napoli della Nazionale femminile senior, con le vittorie con Svizzera e Slovacchia – che hanno portato alla qualificazione per gli Europei del prossimo giugno – aprono sin d’ora una serie di riflessioni su quella che sarà l’estate della pallacanestro femminile italiana.

Il calendario stilato dalla FIBA – che a volte sembra una pessima copia di uno dei nostri Ministeri – è delirante: in due mesi ci saranno cinque campionati, dal 15 giugno al 19 agosto, con brevissime pause tra l’uno e l’altro. Ecco le date: 15-25 giugno Eurobasket senior in Israele e Slovenia, 1-9 luglio Europei Under 18 con sede da stabilire, 15-23 luglio Mondiali Under 19 a Madrid, 29 luglio-6 agosto Europei 20 con sede da stabilire e 11-19 agosto Europei Under 16 ad Izmir.

Leviamo di mezzo per un momento la senior, con la quale sia chiaro però che tutti devono collaborare. Le squadre U20, U19 e 18 saranno composte da un gruppone unico che per forza di cose vedrà alcune giocatrici fare il doppio impegno e fin qui niente di male, è spesso stato così, Ma rispetto al passato i tempi di pausa tra l’uno a l’altro sono davvero brevi. Chi tra Under 20 ed Under 19 farà Europei e Mondiali sarà fuori casa ben più di un mese considerando l’inizio della preparazione e stessa cosa succederà per quelle giocatrici che faranno gli Europei under 19 ed under 18. L’unica un po' a parte è l’Under 16 che dovrebbe vivere di vita propria.

Posto che alcune giocatrici dell’Under 20 potrebbero arrivare agli inizi di questa estate sportiva molto impegnativa molto o relativamente stanche per gli impegni con i propri club – Matilde Villa per fare il nome più eclatante – e con l’esame di maturità da affrontare – le Under 20  19, classe 2004, per esempio – la cosa che bisognerebbe affrontare immediatamente da parte della Fip è quella della nomina degli allenatori e degli staff tecnici delle formazioni giovanili. Posto che tempo e, pare, soldi, per raduni non ce ne siano..., a maggior ragione bisogna che gli allenatori di queste squadre conoscano perfettamente le giocatrici da convocare senza dover ricorrere a mille telefonate per sapere come gioca lei o quell’altra, che abbiano buoni rapporti tra di loro per evitare alcune discussioni sul tipo di quelle della scorsa estate per stabilire con quale gruppo dovesse giocare questa o quella senza impuntarsi a tutti i costi. Tutto questo posto che la Federazione abbia intenzione di cambiare.

Perché è il caso di ricordare che dal 2008 al 2022 il Settore Squadre Nazionali giovanili femminili ha vinto 14 medaglie tra Europei e Mondiali: 4 ori, 5 argenti e 5 bronzi. E che nella Nazionale senior di oggi ci sono giocatrici passate per quelle vittorie e per il percorso nelle giovanili: Zandalasini, Penna, Verona, Fassina, Trucco, Madera, Cubaj, Panzera, Pastrello, Bestagno, Carangelo, Spreafico ed anche Keys ed Olbis anche se le ultime non hanno vinto medaglie. Il tutto sotto la “direzione d’orchestra” di Giovanni Lucchesi come lo ha definito Geri de Rosa su Sky durante la gara tra Italia e Slovacchia di domenica 27 novembre. Risultati che hanno portato il settore giovanile italiano femminile al 6* posto nel ranking mondiale Fiba ed al terzo in quello europeo. Risultati cui hanno collaborato allenatori come Riga, Molino, Riccardi, Orlando, Lucchesi stesso, e Mazzon col bronzo Under 20 europeo dell’ultima estate.

Dunque si vuol cambiare? Bene se proprio così deve essere – magari non il responsabile tecnico del settore sotto la cui direzione si è fatto così bene  - lo si faccia con raziocinio e con una mossa coraggiosa affidandosi ad allenatori giovani che conoscono le giovani del panorama, se non le hanno allenate nei club magari lanciandole anche in prima squadra da giovanissime. Certo il contraltare di questa mossa sarebbe una minore esperienza a livello internazionale, specie nei momenti più delicati di un torneo ma anche a questo si può ovviare affiancando ai capi allenatori persone esperte in grado di collaborare e capace di dire le parole giuste nei momenti necessari. L’importante è che una decisione, quale che sia, venga presa in tempi brevi, senza fretta che è sempre la peggior consigliera, perché la stagione vola e la prossima estate in termini operativi è alle porte.