Repubblica: «All'Armani sembra non faccia tutta questa differenza vincere o perdere»

«La delusione più grande. Ora per l'Armani parte la ricostruzione» titola La Repubblica ed Milano con Luca Chiabotti che fa il punto dopo l'uscita dai playoff dell'Olimpia Milano. "Un epilogo logico per come è andata quest'anno: peggior piazzamento in campionato dal 2009, fuori dalle top 10 di Eurolega, solo la Supercoppa all'attivo... [...] Milano ha bruciato la stagione stellare di Nikola Mirotic, attaccante straordinario, che se ne andrà e in semifinale ha fallito, come in altre occasioni, le gare senza ritorno". Si riparte comunque da coach Ettore Messina e l'Olimpia ha già messo due tasselli, Quinn Ellis da Trento e il neo campione d'Europa Marko Guduric. "Bisognerà capire, poi, quanto la stagione grigia peserà sull'appeal dell'Armani sul mercato europeo. Nuovi arrivi anche nello staff tecnico, oltre che del performance team, con Daniele Baiesi, ex Bayern oggi scout dei Nets, al posto di Gianmaria Vacirca che ha portato con sé a Tortona, come head coach, lo storico assistente Olimpia, Mario Fioretti".
Problemi sotto e in regia. «Ci sarà il recupero di Josh Nebo - dice Messina -, qualcosa abbiamo già fatto, ci saranno altre valutazioni considerando il mercato e chi sceglierà di prendere una strada diversa. Faremo quello che potremo cercando di ottenere il meglio possibile». Per il terzo anno consecutivo, "è stato bocciato un play a metà stagione aggiungendone uno nuovo (Messina diceva un anno fa su queste pagine: «C'è il dato di fatto che non abbiamo gestito bene il post Rodriguez - Delaney, non siamo riusciti a mettere giocatori dello stello livello in quella posizione», appunto), si sono ripetute situazioni già viste". Ovvero roster lungo ma inutilizzato, con Tonut che ha visto a malapena il campo nelle ultime gare dopo essere stato in quintetto un anno prima. Lo stesso Mannion è "apparso sempre più lontano dalla sua zona di comfort. Un rischio che corre anche Ellis". E conclude Chiabotti: "Ma se è vero che nella vita è normale che si vinca e si perda, all'Armani, a volte, sembra non faccia tutta questa differenza. E quando manchi gli obbiettivi come quest'anno, la differenza, invece, la fa".