NBA - Simone Fontecchio: "Non è stato facilissimo, la parola chiave è pazienza"

NBA - Simone Fontecchio: "Non è stato facilissimo, la parola chiave è pazienza"

Eleven Sport ha intervistato Simone Fontecchio. Dopo la deadline, l'ala azzurra ha trovato molto spazio nelle rotazioni degli Utah Jazz: nelle ultime 14 gare Fontecchio ha giocato 19.3 minuti di media a partita, nei quali ha messo a segno 8.0 punti a notte, con 1.9 rimbalzi, 1.4 assist, con un season-high di 23 punti registrato nell'ultima gara contro i Miami Heat.

Nella lega più competitiva del Mondo è fondamentale sfruttare le occasioni che vengono concesse. Simone Fontecchio arriva nello Utah quando la franchigia è in ricostruzione dopo le importanti cessioni di Gobert e Mitchell in estate, ma le ambizioni di un roster fin troppo profondo limitano i minuti dell’ex Baskonia che ogni qual volta trova spazio è costretto a fermarsi ai box. Questo almeno fino alla trade deadline, dove le quattro cessioni in casa Jazz liberano spazio in rotazione per Simone Fontecchio.

La parola chiave quando ci sono delle difficoltà è pazienza. È il mio primo anno qua e sapevo che ci sarebbero state, ma ci si è messa anche la sfortuna di mezzo. Non è stato facilissimo, a volte anche molto frustrante. Prima il covid e poi la caviglia. Sembrava che ogni volta che ci fosse la possibilità di giocare poi accadesse qualcosa. In certi casi bisogna solo rendersi conto che non dipende da te, far pace con questa cosa e farsi trovare pronti la prossima volta. Ringrazio mia moglie e mia figlia che mi hanno aiutato alleggerendo il più possibile questa situazione”. 

In NBA la concezione del giocatore-idolo è più che mai attuale ed anche Fontecchio ha rivelato di aver incontrato giocatori che spesso danno sensazione di essere infermabili: due in particolare.

NBA una lega di fenomeni per talento ed atletismo. Per quello che fa in campo il più difficile da affrontare è Curry. Specialmente quando Golden State gioca in casa e lui si accende con quattro triple di fila ti dà la sensazione di essere onnipotente. Embiid è un altro che ha uno strapotere fisico difficile da contenere. Mi dispiace non aver giocato contro Durant visto che si è infortunato e quindi difficilmente accadrà quest’anno”.