LBA - Virtus, Luca Banchi: "Brutta reazione psicologica, mai controllato il ritmo"

LBA - Virtus, Luca Banchi: "Brutta reazione psicologica, mai controllato il ritmo"
© foto di ciamillo

Le parole di coach Luca Banchi dopo la sconfitta della Virtus Bologna contro Pistoia (QUI il riepilogo della partita). "Devo congratularmi con Pistoia per la partita che ha giocato. Valorizzata da questo ultimo quarto da percentuali difficilmente ripetibili. Abbiamo cercato di trovare la giusta intensità e aggressività senza mai fermare la precisione dei loro tiratori. Questo ha generato una brutta reazione psicologica: averli visti recuperare questo scarto così rapidamente ha tolto anche lucidità al nostro attacco che fino a quel momento era riuscito a essere efficaci a certi regimi, che non erano quello che mi auguravo riuscissimo a indirizzare nell'arco della gara. Perché nel nostro piano c'era il controllare diversamente il ritmo, ci siamo fatti trascinare in un corri e tira. Un secondo tempo da 59 punti subiti e un ultimo periodo da 32 con certe percentuali al tiro, testimoniano che non siamo mai riusciti a affermare la loro precisione, incisività e aggressività. Una squadra che gioca con questo piglio e sicurezza da inizio stagione. E devi essere bravo a controllare. Noi per 30' siamo riusciti a tenerli a distanza, qualche segnale che la nostra difesa non avesse l'intensità adeguata già c'era, poi tutto si è manifestato in modo prorompente complice anche il fatto che in loro crescesse la fiducia e consapevolezza del recupero".

Hackett e Cordinier, le condizioni. "Daniel, dopo essere rientrato negli spogliatoi, ha chiesto espressamente di rientrare per testare la caviglia. Non l’ho visto particolarmente limitato, ma ora faremo le verifiche del caso, vedremo cosa succederà nelle prossime ore. Per Cordinier il discorso è più complesso, speravamo che i tempi di recupero fossero più corti, ma in realtà ci sono dei rallentamenti che mi fanno essere pessimista sulla possibilità che il suo rientro possa avvenire in tempi brevi".

Calo psicologico o fisico. "La percezione, come detto, è che pur avendo collezionato quel vantaggio, non avevamo imposto il ritmo che volevamo. I 19 punti di vantaggio fanno credere che comunque tu possa tenerli a distanza. Ma siamo incappati in un quarto periodo di sterilità assoluta, con un'attenzione palpabile che si respirava in campo. Abbiamo iniziato a vedere il canestro piccolo e gli avversari hanno preso vantaggio. Noi abbiamo ruotato 12 giocatori, non penso che nell’ultimo quarto il calo sia stato fisico, piuttosto non siamo riusciti ad arginare la loro vena realizzativa e questo ha comportato ad un nostro calo psicologico. Per 30 minuti abbiamo segnato con facilità, poi è cambiato tutto, qualsiasi cosa ci è diventata difficile, mentre loro sono stati in totale fiducia e hanno chiuso l'area sfidandoci a tirare da fuori".