LBA - Reggiana, Peppe Poeta al tempo del coronavirus con tanti ricordi

LBA - Reggiana, Peppe Poeta al tempo del coronavirus con tanti ricordi

Peppe Poeta è stato ospite in diretta Instagram sulla pagina “Schiaccio e Non Faccio Fatica” - la community targata “Che Fatica La Vita Da Bomber” dedicata al mondo della pallacanestro. Passato, presente e futuro, il play di Reggio Emilia ha risposto alle domande di Michel Zegna.

“In questo periodo di pausa ho fatto tante cose che non ero riuscito a fare in altre circostanze. Sono iperattivo, sinceramente mi aspettavo di soffrirlo di più ma mi sono goduto ogni momento. Sono riuscito ad apprezzare più che mai la qualità del tempo”.

“Il basket da questa situazione può uscirne solamente con le idee, non pensando solo a tagliare i costi ma iniziando a cercare ricavi diversi, esplorare piattaforme diverse e fare un lavoro certosino per creare personaggi. Creare, raccontare personaggi e far appassionare le persone. Basterebbe anche solo guardarsi intorno per attingere da realtà che funzionano. Negli anni 2000 la Spagna era indietro rispetto all’Italia ma sono stati bravi a vendere il prodotto, andando nelle scuole e creando tanti appassionati. Barcellona e Real hanno fatto da traino, ma ormai anche le squadre più piccole, quelle con meno budget, hanno strutture straordinarie alle quali abbinano eventi di contorno rispetto alla partita che coinvolgono le persone”.

“Tifoseria più calda? Sono un cuore virtussino, ma anche gli “altri” sono belli carichi. Dico comunque Virtus Bologna. Una squadra in cui tornerei subito è il Baskonia, in Spagna mi sono trovato benissimo: Eurolega, strutture fantastiche e un bellissimo feeling coi tifosi. Un posto in cui  invece non tornerei è Battipaglia - nemo propheta in patria, non si può tornare” -  con un sorriso.

“L’allenatore che in carriera mi ha dato di più è Capobianco, è stato lui a lanciarmi in B2 da playmaker titolare, poi l’ho ritrovato a Teramo. L’allenatore che vorrei mi allenasse? Obradovic, anche se ne ho avuti tanti di bravissimi. Danilo (Gallinari, ndr) è l’italiano più forte, Baldasso uno dei giovani più interessanti in questo momento, crescerà molto”.

“Con chi mi sarebbe piaciuto giocare? In Italia con Stonerook, in NBA, invece, con Lebron James, un professionista straordinario. McIntyre e Nocioni sono due leader straordinari con cui ho avuto il privilegio di giocare. Il secondo, in particolare, si allenava tutti i giorni come se avesse cinque euro sul conto corrente. Incredibile”

“Il mio rimpianto più grande? Non essere andato a Milano dopo tre anni di Teramo”.

https://www.chefaticalavitadabomber.it/giuseppe-poeta-curiosita-e-intervista/