Alessandro Abbio: «La Virtus Bologna senza Clyburn ha giocato meglio»

Alessandro Abbio, dieci trofei vinti in Virtus tra cui tre Scudetti e due Eurolega, ha parlato a Il Resto del Carlino. Si parte dallo Scudetto vinto da qualche settimane dalle VNere. "Bello, bellissimo. Forse inaspettato. Intendiamoci, la squadra era buona. Ma tra un infortunio e l'altro si era persa. Poi, l'ultima mazzata legata a Polonara. Ad Achille tutto il mio sostegno e il mio affetto. Mi vengono in mente tanti flash. Il canestro di Cordinier con Trapani. Virtus ai supplementari e poi prima. Poi Shengelia in garacinque con Venezia. E ancora Hackett, super in difesa, come sempre. Eccezionale in attacco. Poi Pajola, bene in tanti. Ma se devo fare un nome… Brandon Taylor, piccolo grande uomo. Arriva come retrocesso in Acb. Prima partita, due secondi e subito in panchina, come uno junior. Poi prende ritmo e dà ritmo. E la squadra gioca bene. Anzi, vorrei dire una cosa scomoda. Diciamo paradossale. Si ferma Clyburn e la Virtus vola. Grandissimo giocatore. Ha deciso le vittorie a Belgrado con il Partizan e quella di Vitoria. Ma la Virtus senza di lui ha giocato meglio. Perché si è mossa come una squadra unita e compatta".
Abbio parla anche del futuro. "Spero bello. Una richiesta, volendo, ce l'ho. Quale? Procida. L'avevo visto dalle giovanili, aveva qualcosa in più. Ha grandi qualità atletiche, in Eurolega ci sta bene. Leggo di Niang. Mi piace pure lui. Ma per l'Eurolega è ancora un po' acerbo. Ma per il campionato è già super". Una certezza è la presenza di Ivanovic: "Certo, nel 2001 vincemmo l'Eurolega contro il Tau. Credo anche di averlo affrontato quando ancora giocava. Mi sono trovato contro Obradovic. Forse con Ivanovic. Non ne sono sicuro. Ma una certezza ce l'ho. Vorrei avere la possibilità di seguirlo mentre allena. Ci sono leggende sui suoi metodi di allenamento'.