Luca Vencato: "Con l'Assigeco anche in stampelle"

CODOGNO “Stagione finita” è una locuzione che, nel bel mezzo del campionato, non c’è atleta disposto a sentirsela enunciare perché normalmente è connessa a una situazione fisica di estrema difficoltà. Un infortunio che impedisce al giocatore la normale prosecuzione dell’attività. L’eco dell’urlo di dolore lanciato da Luca Vencato, al 7’ del secondo quarto a inizio mese durante la sfida “on the road” a Mantova, si propaga dal “PalaBam” al “Campus” finendo per arrivare nell’Olimpo del Basket alle orecchie della dea Canestria, poco disposta in questo caso a guardare con benevolenza il 18enne play rossoblu.
«Solitamente sono tre mesi dopo l'operazione - chiarisce il 18enne play rossoblu, che oggi ha il primo consulto con un chirurgo -: una visita che potrà, mi auguro, cominciare a delineare il problema e capire meglio i tempi di soluzione. La caviglia non si è ancora sgonfiata del tutto, sento ancora male e viaggio con le stampelle. Va un po' meglio rispetto a diciotto giorni fa. Cosa è successo? Probabilmente ho messo il piede sopra quello di qualcuno mentre stavo andando a canestro. Incredibile sfortuna».
La dolorosa "scavigliata" impedisce a uno dei baby del "Campus", diventato elemento di punta dell'Assigeco, a saltare il finale di stagione della Silver e a guardare da lontano l'Europeo Under 20. «Beh, certo non ci sono i tempi per farcela: quest'estate la passo a riprendere la forma fisica e a sistemare il piede. È un peccato, ma devo solo stare tranquillo e pensare a riprendermi come si deve -commenta il giocatore messo sul parquet da Andrea Zanchi per 25' di media ricavandone 7.6 punti, 3.3 assist e 3.2 rimbalzi -. Mi consolo con quanto di buono la stagione mi ha dato finora. Non mi aspettavo certo di avere un riscontro così positivo. Con tante gare giocate a questo livello. Sicuramente puntavo su me stesso, ma non pensavo sarebbe andata così bene».
Vencato domenica scorsa era in tribuna a incitare i compagni contro Treviglio, regalando anche qualche consiglio tecnico: «La squadra, come sempre, ha messo in campo tutto quello che aveva dentro-sottolinea-. Alla fine si è pagata la stanchezza e la conseguente mancanza di lucidità: Sant-Roos al rientro dopo tre mesi di stop, per fare un esempio, ha giocato 42'; i falli di Chiumenti, l'uscita di Ricci, non è una scusa, è per questo che si sono sbagliati i liberi. Poi c'è la forza di Treviglio: il pacchetto lunghi e il gran talento di Marino hanno pesato parecchio».
E domenica? «Non sto certo a casa, prendo le stampelle e seguo i compagni a Ravenna, squadra diversa rispetto a Treviglio ma forte lo stesso: sarà un pomeriggio molto equilibrato e combattuto. Vogliamo continuare a coltivare il sogno play off».
Luca Mallamaci