Umana-Snaidero, la panchina farà la differenza
La differenza tra la Snaidero dei giovani, e due chiocce, e l'Umana Venezia, regina del mercato e superfavorita in Legadue, sta nella panchina. Legge così il derby triveneto, che domenica tornerà al Taliercio di Mestre, il coach della Reyer, Sandro Dell'Agnello, scudettato con Caserta ed ex azzurro. Elementare il piano partita, almeno quello dichiarato, dell'allenatore della capolista con Reggio Emilia e Rimini dopo due turni di campionato. Venezia dovrà mettere energia per tutti i 40 minuti perché Dell'Agnello sa di avere una squadra più profonda rispetto al quintetto «di prima categoria» della Snaidero, a cui «manca forse qualcosa in panchina». Reso omaggio a Di Giuliomaria, ex capitano arancione ora reyerino, e ad Anderson, suo pupillo livornese rimasto senza squadra dopo Udine, Dell'Agnello guarda con rispetto anche a coach Cavina. Domenica, tra loro, si spezzerà il 2-2 maturato negli ultimi due anni alla guida di Sassari e Livorno.
Dell'Agnello, come si vede la Legadue da una sponda all'altra del Mediterraneo: dal Tirreno di Livorno all'Adriatico di Venezia?
«È sempre un campionato difficile, come l'anno scorso. Non come due anni fa, quand'era divisa in due tronconi: le forti da una parte, le altre dall'altra. Quest'anno ci sono risultati a sorpresa ogni domenica, è affascinante. Ci sono quattro o cinque favorite e squadre che spingono alle spalle, che puntano a far bene».
Come si vive da coach di una favorita del torneo?
«Sempre meglio che da sfavorito come già negli ultimi due anni! Sentiamo la responsabilità, ci teniamo. Ci sono sei o sette squadre dello stesso livello, destinate a stare in alto. Casale e Veroli, che hanno primeggiato l'anno scorso, si sono rinforzate. Anche Udine ha un quintetto base di prima categoria, senza tema di smentita. Forse le manca qualcosa in panchina».
Voi, pur se dopo due turni soli, siete già in testa con Rimini e Reggio Emilia.
«Dopo due partite, essere primi o ultimi lascia il tempo che trova. Due anni fa, con Livorno partita da -4 siamo arrivati quasi ai play - off. Piuttosto, dopo un precampionato disgraziato, per infortuni e tante amichevoli con squadre di A, siamo a sei vittorie in fila».
Quindi, la Reyer, con buona pace delle altre favorite che vorrebbero essere pure in testa, è destinata a confermarsi nel derby triveneto di domenica a Mestre?
«La squadra è in crescita, lenta e inesorabile. Abbiamo più fiducia di un mese fa. Lavoriamo forte e duro, ma abbiamo cominciato ad allenarci al completo solo dal 23 settembre scorso».
Di Giuliomaria come va?
«Benissimo. È una presenza determinante, un leader difensivo solido in area. Ha un gran atteggiamento, in campo e fuori. Non l'abbiamo fatto capitano solo perché lo era già Causin».
Avete fatto tesoro della sconfitta patita con la Snaidero in amichevole precampionato a San Stino?
«Ci hanno semi - rullato. Erano più avanti e sono stati più bravi di noi. In tutta sincerità, Cavina sa mettere al meglio le sue squadre in campo. Temiamo molto Udine, non ci fa paura, ma sappiamo che sarà difficile batterla domenica».
Cercherete di prenderla sul ritmo come ha fatto Veroli nel turno scorso di campionato, il primo in trasferta per la Snaidero?
«Dovremo essere bravi e intelligenti, soprattuto mettere tanta energia nella partita per tutti e 40 i minuti, perché siamo più profondi. È innegabile che a livello di panchina abbiamo qualcosa in più noi di Udine».
Dettato il tema, chi potrà essere l'attore protagonista del derby al Taliercio?
«Tutti, la squadra Reyer. Non credo all'uomo - partita. Ce n'era uno, Michael Jordan, ma non gioca più».
A proposito di protagonisti, sa qualcosa del suo pupillo livornese Rashad Anderson? Dopo la Snaidero, stando ai siti specializzati, è senza squadra quest'anno.
«L'ultima volta l'ho sentito una paio di mesi fa e aveva offerte. È strano sia senza squadra. Magari gioca in qualche lega della quale non sappiamo».
Valerio Morelli