Intervista a Lara Cumbat, guardia della Petrol Lavori Muggia

Un vero e proprio “mastino” del parquet: potrebbe essere questo il segno particolare, scritto a caratteri cubitali, inserito nella carta d'identità di Lara Cumbat. Lo spirito di sacrificio che la porta a ricoprire con successo qualsiasi ruolo le si chieda di svolgere l'ha resa un importante collante del roster rivierasco, temuta dagli avversari per la propria duttilità e amata da coach e compagne per l'apporto dato gara dopo gara. Di certo, per la guardia muggesana l'attuale stagione ha confermato quanto di buono fatto vedere nel corso degli anni passati, tanto da diventare una pedina fondamentale per Matija Jogan e per le fortune della Petrol Lavori Muggia.
- Come successo con tutte le tue "colleghe" di squadra, raccontaci come hai incontrato il mondo del basket e come sei arrivata ai livelli attuali
“Tutto è iniziato molto presto, a 4 anni, probabilmente per un motivo genetico vista la passione di mio papà per questo sport; mi portava con lui in palestra e mentre lui allenava, io a bordo campo iniziavo a respirare l’aria della pallacanestro. Nata nel centro minibasket “Arcobaleno”, all’età di 11 anni sono passata all’ Interclub, società alla quale sono rimasta fedele fino ad ora se non per una breve parentesi nel 2005, giocata con la Ginnastica Triestina. L’esordio in prima squadra risale all’ottobre del 2006, la partita era Treviso-Muggia e in panchina c’era coach Jure Krecic…ricordo ancora oggi la forte emozione!”
- Da molti vieni considerata la giocatrice più "energica" della squadra, anche per il tuo spirito combattivo che si intravede ogni volta che sei sul parquet. Anche nella vita sei così battagliera?
“La grinta che mi contraddistingue quando sono in campo penso sia la conseguenza del mio modo di essere: infatti mi reputo un' "energica" sia come giocatrice che come persona. Per me giocare a basket significa mettere tutta l’ energia fisica e mentale in campo, allo scopo di vincere ogni match; nella vita quotidiana, invece, questa grinta mi fa vivere con determinazione ed entusiasmo ogni cosa che faccio, dall’ esame universitario alla serata trascorsa con le mie amiche (nonché compagne di squadra!). “
- Veniamo al campionato attuale: avete centrato i play-off in netto anticipo, sconvolgendo in positivo tutti i pronostici di inizio stagione. Aldilà della grande coesione del gruppo di cui si è parlato in abbondanza, quale pensi sia il maggior pregio dell'Interclub?
“Credo che il valore aggiunto di questo fantastico organico sia l’umiltà e lo spirito di sacrificio di tutto il gruppo: a differenza di molti altre squadre del nostro campionato, noi siamo tutte atlete che fanno del basket una passione e non una professione. A prima vista questo può essere un handicap perché le ore di allenamento settimanali in palestra sono inferiori a quelle delle nostre avversarie: pensandoci bene però, quando si fa una cosa per il puro piacere di farla senza troppo tornaconti, ci metti maggior volontà e più devozione. In questo modo emerge quel qualcosa in più che forse è il segreto della nostra meravigliosa stagione.
- Qual è il sogno più grande di Lara Cumbat, dentro e fuori dal campo?
“Beh, visto come si sono messe le cose,un sogno che ho incominciato a considerare recentemente è quello di giocare la finale per la promozione…è appunto un sogno, forse rimarrà tale, ma perché non provare a realizzarlo? Invece il mio 'sogno’ fuori dal campo, se così si può chiamare, è quello di riuscire a conciliare la pallacanestro con l’impegno lavorativo che a breve dovrebbe iniziare a far parte della mia vita; infatti tra qualche mese diventerò una farmacista. Mi dispiacerebbe moltissimo dover trascurare questa mia passione anche perché ho ancora tanta voglia di migliorarmi, di vincere e di far parte di questa squadra!”