Spurs, il remake dell'infortunio di Tony Parker

Per una volta la Spurs Nation farà il tifo per i Los Angeles Clippers. Perchè nella notte in cui si è decisa la semifinale di Conference con la dilagante vittoria contro i Blazers (serie 4-1 e ogni vittoria Spurs vale un margine medio di 19,5 punti), la soddisfazione per il passaggio del turno si è unita al remake dell'infortunio di Tony Parker. Il francese è uscito con 8'49" sul crono del secondo periodo, ma con soli 10' giocati, zoppicando; è entrato nella locker room con il general manager RC Buford e il fisioterapista, senza far ritorno più in campo.
Il deja vù (alla francese, obbligo) di gara 3 della finale contro Miami dello scorso anno. "Tightness in his right hamstring" fu la diagnosi allora. Tornò poi in campo a giocare il resto della serie, ma non fu mai del tutto scoppiettante come era stato fino a quel momento. Spesso sembrava stanco, logoro e senza più esplosività.
"Tightness in the left hamstring" è la diagnosi di oggi: cambia la gamba, ma sempre un tendine fa dannare l'anima e le certezze degli Spurs. Che pure hanno dominato Portland con Leonard, Green e Mills (di cui Pop ha detto, al termine dell'incontro “Patty has been a significant part of our success all year. Tonight was really no different than what he has done for us all season.”).
Ora Parker farà oggi una risonanza magnetica per determinare l'entità dei danni al suo tendine del ginocchio sinistro e gli Spurs saranno, per una notte almeno, fan dei Clippers che con una vittoria allungherebbero la loro serie e i tempi di riposo necessari a Parker.
Coach Gregg Popovich ha una formazione molto profonda a sua disposizione e non ha paura di usarla. Mills ha sostituito Parker nel secondo tempo. Entrano Marco Belinelli, Boris Diaw e Aron Baynes e gli Spurs si rovesciano impetuosi su Portland. Ma i Blazers sono una squadra con una line-up estremamente sottile. Hanno usato solo due diversi starting five per tutta la stagione e la formazione originale in 80 delle 93 partite dall'inizio alla fine.
Con la prossima avversaria sarà diverso. Thunder e Clippers hanno ben altra profondità di roster. Lo sa benissimo anche Manu Ginobili: "Speriamo per lui che ritorni da noi guarito. E' troppo presto per dire qualcosa, non so cosa succederà. Ma se vogliamo avere una possibilità di vittoria in finale, abbiamo bisogno di lui in buona salute".