Sandro Gamba consiglia Melli, Davies e Thomas: giocate in agilità

Sandro Gamba consiglia Melli, Davies e Thomas: giocate in agilità
© foto di SAVINO PAOLELLA

Sandro Gamba torna a commentare sull'Olimpia Milano come ogni martedì, dopo la "terribile" settimana di EuroLeague segnata dalla doppia sconfitta interna contro le squadre turche Efes e Fenerbahçe, dalle colonne dell'edizione milanese de La Repubblica. Il suo intervento.

"Devo fare un bello sforzo di memoria per ricordare un periodo così nero in Europa. Mi dicono che sei stagioni fa arrivarono dieci sconfìtte in fila, e ci credo sulla fiducia. Solo che allora la cosa faceva meno notizia: quell'Olimpia lì, allenata da Repesa, era sì campione d'Italia, ma in coppa aveva poche ambizioni e molti meno mezzi di adesso.

Adesso questa crisi fa più rumore, si prende i titoli dei giornali, fa a pugni con le aspettive di inizio stagione. Vero, i 30 punti subiti in casa sono arrivati dai campioni d'Europa, ma dobbiamo essere onesti e dire che questo Efes fino alla settimana prima stava facendo moltissima fatica. E mi ha fatto impressione il modo: l'Olimpia si è arresa senza lottare, senza giocare, subendo ogni situazione.

Se c'è una caratteristica che le squadre di Ettore Messina hanno sempre avuto — che giocassero bene o meno ­ è la reattività. Questa è una squadra che, all'osservatore esterno, farebbe ipotizzare a problemi profondi tra giocatori, a clan, a liti. Non è così, mi dicono. E ci credo. Allora? Mi ha fatto impressione sentire quel discorso di Ettore, quell'agitare l'idea dell'addio se la situazione non si raddrizzerà.

Lui non è tipo che si arrende e sono sicuro che tirerà fuori tutte le armi che ha, frugherà in tutte le tasche e in tutti i cassetti per far reagire la sua squadra. Certo, sa di esserne il responsabile e non si nasconde, probabilmente ha sbagliato qualcosa in costruzione, i pezzi che riteneva utili non si stanno rivelando tali, o non abbastanza. La casa non sta venendo su con i mattoni tutti dritti. Il problema è essere costretti a mettere delle pezze a ogni partita, a ogni nuovo infortunio, improvvisando sul momento.

Il compito del coach in questo caso è ancora più diffìcile, anche per una mente brillante come quella del mio amico, li tentativo di battere una strada diversa lo abbiamo visto già con il Fenerbahce, dove l'Armani ha giocato con quintetti più agili, più da corsa, e con una bella aggressività difensiva che però dovrà allungare almeno a 25 minuti, se vorrà imporre un ritmo più alto.

Il rientro di qualche tiratore, da Baron a Datome, potrà facilitare questa strada. Ma anche Messina sa che con la sola artiglieria leggera in Eurolega non si va lontanissimo. Ci vuole peso, ci vogliono giocatori di statura e tonnellaggio o si viene spazzati via. Piccolo suggerimento a Davies, Thomas e Melli: più che di potenza, provino a giocare in agilità.