Rimini: Capicchioni di corsa verso la B2

Luciano Capicchioni è un uomo solo. Al comando quasi involontario di un esercito che ha dichiarato la resa incondizionata lo scorso 30 giugno ma che lui, comunque, vuole provare a tirare su. Per tentare, magari in 2, 3, 5 o fossero anche 10 anni, di riportare a Rimini il basket che conta, dopo che 64 anni di gloriosa storia sono stati cancellati tra errori, incompetenze, passi più lunghi della gamba, tentativi di legarsi a personaggi ridicoli e altro ancora.
PRIMA SCADENZA Se Lucky ce la farà, ovviamente aiutato da gente con soldi e passione per la pallacanestro (ma a Rimini esistono? Mah...), tutto comunque dovrà passare da due punti fondamentali. Il settore giovanile, che deve restare vivo a tutti i costi. E la prima squadra. Che, se entro stamattina alle 12 verranno pagate le tasse Fip relative agli ultimi mesi dell’ultima stagione, potrà regolarmente iscriversi alla prossima DNB ‘regalata’ dalla Federazione ai Granchi. “La scadenza è stata anticipata, dobbiamo muoverci - diceva ieri sera verso le 19 Lucky, comunque intenzionato a ripartire dal quarto gradino del baloncesto italiano -. L’incontro con gli amministratori è andato bene, sono ragazzi giovani che hanno tanta energia, a loro piace il nostro progetto basato sul vivaio. Però servono sempre i soldi per allestire la squadra senior, su quelli dobbiamo lavorare. Ma ora scappo, c’è la scadenza di domani (oggi, ndc) alle 12 che incombe....”.
REFERENTE Il bello è che, ora come ora, il referente unico del Basket Rimini è lui, che essendo procuratore non potrà mai ne fare il presidente, ne acquistare quote societarie, ne fare il dirigente. L’organigramma societario, oggi come oggi, dice che sono ancora Adriano Braschi, presidente, e Renzo Vecchiato, amministratore delegato, i ‘capi’ del vecchio Basket Rimini. La sensazione è che, entro breve e se ci si iscriverà alla B2, bisognerà fare molta chiarezza su ruoli, cariche, competenze. C’è bisogno di persone che ci mettano la faccia, che non si tirino indietro, e nelle quali i tifosi biancorossi possano identificarsi e soprattutto delle quali possano avere fiducia. Per ripartire con entusiasmo, da qui non si scappa.
GIOVANI “Su questi aspetti non entriamo nel merito - è il commento di Gianluca Brasini, l’assessore allo sport presente alla ‘reunion’ di ieri con Luciano, il sindaco Andrea Gnassi e il presidente della Provincia Stefano Vitali -, è Capicchioni che deve occuparsene. Mi sembra che voglia fare le cose per bene, ma sulla questione debitoria (quindi sulla rinegoziazione del debito, ndc) e sul come ripartire a livello senior bisogna che ci pensi lui. Noi, come Comune, non possiamo di sicuro ripianare le pendenze di una società sportiva”. Ok, chiaro. Quello che si può fare, però, è sostenere i Crabs foraggiando il vivaio. “Infatti a noi premono i 350 ragazzi del settore giovanile, che sono tesserati per i Crabs 1947 Asd ma, volenti o nolenti, fanno riferimento alla vecchia società. Parliamo di 16 palestre in tutto il territorio, per i quali i Crabs a tutt’oggi sono morosi. Stiamo cercando di trovare una soluzione, vogliamo che a settembre i ragazzi abbiano le loro palestre per allenarsi. L’input l’abbiamo dato, penso che Luciano abbia recepito. Ora, a breve, ci rivedremo per definire meglio il tutto”. Sperando che, nel frattempo, si possa ricominciare a parlare di una B2, di un allenatore, di 4 senior e 6 junior, di un Flaminio la domenica pomeriggio alle 18. Ce n’è un bisogno quasi vitale.
Matteo Peppucci