Sant'Antimo: Ponticiello commenta la sconfitta con la Levoni

24.02.2009 13:08 di  Roberto Bernardini   vedi letture
Fonte: Ufficio Stampa Igea Sant'Antimo

L’ Igea Sant’Antimo cede i due punti alla Levoni Potenza, autentica bestia nera dei biancorossi. In una partita caratterizzata dalla grande tensione, a venir meno è proprio la difesa, arma privilegiata degli uomini di coach Ponticiello. La serata di grazia nel tiro da 3punti delle bocche da fuoco lucane, soprattutto negli ultimi 10’, vanifica quanto di buono l’Igea avesse fatto nei primi 3 quarti di partita, chiusi tutti, seppur con scarti minimi (20 – 17, 35 – 31, 53 – 51 i parziali), in vantaggio dai locali. Ma alla fine a condannare l’Igea sono episodi degli ultimi 50”, quando, dopo aver recuperato 10 dei 12 punti di svantaggio che aveva accumulato, sul 74 a 76 per Potenza, sperpera per ben due volte consecutive il possesso della parità o addirittura del sorpasso.
“Non siamo in un periodo positivo – ammette a fine partita coach Ponticiello – molto probabilmente paghiamo l’enorme dispendio di energie fisiche e nervose di gennaio. Giochiamo una pallacanestro fatta di sacrificio, di disciplina tattica, che necessita sempre della massima applicazione e lucidità, ed invece in questo momento fatichiamo proprio sotto questo profilo. Significativo delle difficoltà emotive la percentuale ai tiri liberi, l’inverosimile 10/24 con cui abbiamo chiuso l’incontro, e così pure l’incapacità di restare, in attacco così come in difesa, nella nostra formula di gioco. In questo discorso vanno sottolineati anche i meriti di Potenza, negli ultimi 10’ implacabile dalla lunga distanza, ma potevamo comunque contrastare meglio la loro verve, non cedere sotto il profilo nervoso. Il mio compito però non si limita all’analisi delle sconfitte con Potenza e Palestrina, ancor più importante catalizzare le energie di tutti, convincere i miei uomini della possibilità di reagire con rabbia e raziocinio, è il lavoro che mi attende nei prossimi giorni”.
Le parole del tecnico partenopeo restano molto controllate anche quando, cosa inconsueta per lui, fa riferimenti alla direzione arbitrale:
“Questa è la mia nona stagione in categoria, e non ho mai commentato un solo arbitraggio. Credo però che premiare la furbizia, le proteste, e d’opposto penalizzare chi va in campo con la sola colpa di avere la faccia sbarbata, di essere giovane, non sia una cosa positiva per il movimento, un passo indietro invece che in avanti, e per tutti, non solo per l’Igea Sant’Antimo. Purtroppo in questo periodo si è creato un clima negativo, pesante, intorno a noi, e non certo per colpa degli arbitri. Troppi quelli che hanno, in modo pretestuoso, alzato polveroni dopo nostri successi; l’effetto non poteva che essere che poi qualcuno cadesse, in assoluta buona fede, nell’applicazione di una sorta di fattore campo a rovescio. Ma su questo è necessario che tutti, anche e soprattutto noi stessi, facciamo autocritica. Sant’Antimo non è solo la capolista nelle multe, è anche e soprattutto una realtà che merita rispetto, capace di portare avanti un progetto tecnico che fa onore a questa categoria, in grado di fornire a tanti giocatori un importante trampolino di lancio, di portare un contributo di freschezza ed innovazione al campionato, e questo nessuno si può permettere di dimenticarlo”.