Legnano parla il nuovo USA Ousman Krubally

Fonte: Ufficio Stampa Legnano Basket Knights
Legnano parla il nuovo USA Ousman Krubally

Ousman Krubally, per la prima volta in Italia, ha deciso di accettare la proposta dei Knights. Conosci Italia sia per il basket sia per la vita? 
La mia percezione della vita italiana è “l’Italia”, che una concezione che ha una tradizione molto antica che risale a tanti anni fa. La vita “italiana” che conosco si ritrova nel suo cibo, le statue, l’architettura, la lingua e tanti altri aspetti. La vita è così ricca di storia che cattura l’attenzione della gente da tutto il mondo.
L’Italia e il basket. Capisco che l’Italia è un paese di calcio, ma il basket negli anni è cresciuto come uno sport popolare. In particolare, nel mondo europeo, la pallacanestro italiana è considerata di fondamentali, ma anche fisica; un buon equilibrio di entrambi gli aspetti. 

Cosa ti ha fatto accettare la proposta dei Knights? 
Ho deciso di venire in Italia e accettare la proposta di Legnano perché è una grande opportunità per la mia carriera. Penso un passo avanti rispetto alla Slovenia. Una possibilità per migliorarmi, e una possibilità per il team e la società di arrivare a buoni risultati, grazie anche al mio duro lavoro.
Nel complesso, era il momento giusto per un cambiamento per migliorare me stesso, nel modo più positivo, come persona e come giocatore. A dire il vero è stata una grande opportunità per me di rispolverare anche il mio italiano, (ride…). Sono stato assente dall’Italia per due anni, da quando fui a Roma nel Giugno 2011. 

Come pensi che sarà il prossimo campionato? 
Beh, il mio pensiero è che se tutti noi giocatori e lo staff lavorerà duramente, sarà divertente per tutti vedere ciò che possiamo fare, partendo dall’allenamento e arrivando alla partita. Non ci sono ragioni valide per cui non possiamo arrivare agli obiettivi che ci siamo prefissati. Sono molto carico e pronto per usare tutta la mia etica di lavoro e i miei altri attributi positivi per creare una stagione di successo insieme alla squadra 

Durante gli anni del college giocavi più esterno, mentre ora spesso sei il bigman. Dove ti trovi meglio a giocare? 
Se sei un giocatore devi essere versatile e giocare in più ruoli. Questo è essere bravi, secondo me. Io cerco di lavorare su tutti gli aspetti del mio gioco, da quello esterno a quello interno. Non mi metto etichette addosso. Cerco di migliorare ogni giorno su tutti i fondamentali del gioco. Tutto quello che posso dire è che lavoro per poter migliorare e giocare in tutte le posizioni.
Sono il giocatore che vorrei essere? No, ci sono ancora margini di miglioramento per me in tutti gli aspetti, non è un segreto, ma gioco sempre con cuore e passione, senza timore

Quale basket segui? Nba? Eurolega? NCAA? 
Seguo un po’ tutto. Per l’NBA tifo Lakers, Heat e forse Cavaliers (ride…), In Eurolega il Real Madrid, per l’NCAA, Duke.
Ma in realtà sono un gran tifoso di calcio! Della Champions League. Guarderò il Real Madrid, ma adora anche Milan e Inter, San Siro e la Barcaly’s Premiership 

A quale giocatori ti ispiri del passato o del presente? 
Spero di raccontare la mia vita attraverso il basket con il duro lavoro, la determinazione, la fede, seguendo il tuo cuore, i tuoi sogno, l’impegno e molto altro ancora. La mia ispirazione viene da mia madre, mio fratello, mio papà, i membri della famiglia, mia moglie, gli amici di famiglia che hanno avuto storie difficili e hanno superato le avversità, cercando nella vita di fare una differenza positiva.
Mi ispiro anche al grande Michael Jordan, che ha influenzato me e tutti quelli che guardano questo sport, in quanto ad amore per il gioco e voglia di giocare.
Ora giocatori come Kobe Bryant e LeBron James, sono fonte di motivazione ed ispirazione. Sono due tra i giocatori NBA più rispettati per il loro modo maniacale di lavoro, della ricerca del miglioramento. Loro sono veri modelli per me.