La Virtus Bologna vince meritatamente il derby106 e l’emozione gioca un brutto scherzo alla Fortitudo Bologna

26.12.2019 13:50 di  Davide Trebbi  Twitter:    vedi letture
La Virtus Bologna vince meritatamente il derby106 e l’emozione gioca un brutto scherzo alla Fortitudo Bologna

Il derby 106 è della Virtus Bologna.

La Fortitudo Bologna ha perso largamente inseguendo fin da subito gli avversari.

Anzi più che inseguire, li ha propri rincorsi perché non è riuscita ad arginare la difesa organizzata da coach Djordjevic (grande ex della gara) ed è ripartita in contropiede lasciando spazio all’estro di Markovic e Teodosic beneficiando ben venti assist. 

Una cornice di novecento spettatori, uno spicchio vicino alla migliaia per gli ospiti, tutti pronti per assistere alla gara delle gare per chi frequenta, vive le strade felsinee ogni giorno.

Una partita infausta conclusa per la Pompea incapace di reagire anche fisicamente durante le difficoltà incontrate nella partita, senza trovar la personalità richiesta tra i suoi leader.

L’emozione è stata la grande protagonista di questo derby: avvertita prima dall’apertura dei cancelli alle 18 con cori d’incoraggiamento tra le due tifoserie organizzate per unirsi nello scontro cittadino tanto atteso.

Emozione per chi attende questa sfida in A da ben dieci anni (dopo la bella parentesi in A2), stato d’animo però che ha giocato un bello scherzo alla squadra di coach Antimo Martino.

La Fortitudo non è riuscita a reggerla quella pressione, trovandosi bloccata e rallentata dal ritmo a rullo compressore bianconero, dagli assist senza fiato del duo serbo e dalle numerosissime schiacciate. 

Il primo tempo la Segafredo va a riposo in vantaggio di venti punti e potevano esser obiettivamente già molti di più. 

Nella ripresa la F ci prova timidamente con Fantinelli e Cinciarini gli unici a provar qualcosa di diverso, ma la V risponde colpo su colpo anzi esplode MVP della serata prendendosi le attenzioni maggiori: proprio quel Kyle Weems, l’americano scelto in estate nel ruolo dell’altro grande ex di giornata Pietro Aradori, accasatosi proprio nell'altra sponda del reno.

L’ala americana incoraggiata a più riprese dal pubblico, punisce ogni qualvolta riceve palla nella ripresa e la gara già apparsa decisa diventa pian piano barboso per il pubblico esterno e d’emozioni contrastanti per le due fazioni bolognesi.

Finisce più trentadue per la Segafredo ma al di là del risultato, è tornato il derby di Bologna, un evento in città che mancava come l’aria unendo l’amore di questo sport in questo capoluogo emiliano da quattrocento mila abitanti.

Perché ieri sera è finito il 106, ma in città tra uno sfottò a parte si sta già attendendo con ansia il 107 di aprile.