La Fip premia Ponzoni e gli azzurri Over 40 per i successi ai Mondiali Maxibasket in Brasile

Giuseppe Ponzoni, responsabile del Settore Azzurro Maxibasket, ha ricevuto una targa di riconoscimento da Dino Meneghin, presidente della Fip per i successi conseguiti ai recenti mondiali di maxibasket in Brasile. La medaglia d'oro conquistata dalla nazionale Over 45 e le due d'argento (nazionali Over 40 e Over 50) rappresenta un motivo d'orgoglio per la Federazione, che gli azzurroni di coach Alberto Bucci rappresentano ufficialmente in campo internazionale.
La cerimonia di premiazione ha inaugurato la conferenza stampa dedicata in grande stile alla nazionale di Simone Pianigiani, che comincia un periodo intenso di allenamenti collegiali in vista degli Europei di settembre in Lituania. La nazionale è stata inserita nel Gruppo B, cioè con Serbia, Germania, Lettonia, Francia e Israele. Le prime tre passeranno alla seconda fase, che scremerà ulteriormente il gruppo a 8 unità. L'obiettivo è quello di arrivare nelle prime 6, per potersi così giocare la possibilità di qualificazione alle Olimpiadi di Londra 2012. Obiettivo non facile, e Menghin ha raccomandato ai giovani azzurri di Pianigiani di prendere esempio dagli anziani Over 40, che ogni anno riescono a tenere alto l'onore del basket italiano nelle competizioni in giro per il mondo.
Ponzoni, gran capo del Maxibasket in Italia non si limita a raccogliere successi con i suoi azzurri d'epoca, ma pensa anche agli azzurri di Pianigiani: nel senso che ha organizzato il torneo di Rimini (12, 13 e 14 agosto) dove gli azzurri faranno un test importante sulla strada degli europei in Lituania di fronte a nazionali toste come Grecia, Polonia e Bosnia.
Meneghin ha ragione nell'indicare gli azzurri Over 40 come esempio da seguire, visto che da anni raccolgono regolarmente successi in serie ai campionati europei e ai mondiali. Ci si potrà chiedere come mai per gli ultraquarantenni vincere in campo internazionale è relativamente normale, mentre non lo è altrettanto per gli azzurri d'oggi. Per Dan Peterson, presente alla presentazione della nazionale di Pianigiani la risposta è molto semplice: "Una volta gli italiani giocavano molto di più e facevano una grande esperienza ad alto livello in una Serie A che lasciava loro spazio, con due americani per squadra".