Il distinguo sulle radiazioni di Virtus e Fortitudo Bologna

Sulle vicende delle radiazioni di Virtus e Fortitudo è opportuno fare qualche distinguo di carattere non solo formale e chiedo scusa se userò termini crudi per rappresentare realtà poi legate ad uno sport: 1) La scomparsa della Virtus fu repentina, pochi mesi, quella della Fortitudo al termine di un lungo stato comatoso; 2) Nel primo caso la Fip diede l'ultima coltellata, nel secondo ha praticato l'eutanasia; 3) La scomparsa della Virtus, allora, interessava a molti club di Serie A (Cicero pro domo sua), quella della Fortitudo intesa come 103 solo ai suoi irriducibili sostenitori; 4) La Fip nel 2003 rese oltraggio al cadavere facendo da ostetrica all'improbabile Virtus 1934, presto caduta nell'oblio in quanto "non riconosciuta" da nessun sostenitore che non fosse legato a Paolo Francia; la Fip già nel 2011 aveva negato il nome alle creature "extraconiugali" di Romagnoli e Sacrati; 5) Appunto: nel 2003 il popolo virtussino trasmigrò presto sotto le insegne di Castelmaggiore, quello fortitudino ha seguito strade diverse: la Porrettana verso Ferrara o la Via Emilia verso Ozzano; 6) La radiazione della Virtus fu accompagnata da frizzi e lazzi molto più forti e da parte di personaggi illustri, da Basile a Bazzani; quella della Fortitudo di oggi appare tutto sommato accompagnata da commenti più soft, spenti da una rivalità senza derby da tempo, riposizionata su piani e interessi diversi e solo sporadicamente rinfocolata da qualche dichiarazione dell'attuale presidente bianconero (pure lui di altra pasta rispetto ai tempi di Cazzola o Seragnoli); 7) Mi dispiace dirlo, ma c'è anche molta differenza fra la stampa locale e nazionale del 2003 e del 2012.
Franco Montorro