Serie B - Bakery Piacenza, Zamboni: «Barra dritta nelle difficoltà. Cultura del lavoro e passione i nostri valori»

Serie B - Bakery Piacenza, Zamboni: «Barra dritta nelle difficoltà. Cultura del lavoro e passione i nostri valori»

La stagione agonistica 2024/2025 della Bakery Basket Piacenza si è conclusa nel migliore dei modi, cogliendo una importantissima salvezza diretta nel campionato di Serie B Nazionale Lnp Old Wild West. Tiriamo una linea e facciamo il punto con il club manager biancorosso Simone Zamboni. 

Iniziamo dalla fine, una salvezza diretta conquistata con grinta e carattere grazie ad un finale di stagione dove la squadra è riuscita anche ad andare oltre le difficoltà? «Certamente abbiamo giocato un finale di stagione esaltante. Abbiamo disputato le ultime 7 partite in poco più di un mese, vincendone 4 tra cui Omegna e Faenza che sono formazione di spessore e che disputeranno i playoff. La cosa più bella è stata vedere la crescita dei ragazzi. La logica in fase di costruzione del roster era stata quella di non basarsi sul livello di gioco espresso in partenza ma sui grandi margini di crescita che potevamo avere lavorando e migliorando quotidianamente. Onestamente siamo arrivati ad un certo punto del percorso in cui facevamo fatica a vedere i miglioramenti sperati, soprattutto dal punto di vista della continuità di rendimento. Nell'ultimo mese invece abbiamo giocato un gran basket su entrambe le metà campo perché ogni singolo giocatore ha alzato il proprio rendimento, mostrando un'evoluzione decisiva per raggiungere l'obiettivo di squadra».

La stagione è stata complicata, piena di up and down, con diversi infortuni di giocatori chiave rimasti fuori per mesi, da Perin a Blair a Klanskis. Ma anche nei momenti difficili si è fatto quadrato intorno alla squadra! «Un andamento che se analizziamo la storia della stagione è riconducibile chiaramente al fatto che sono state pochissime le partite giocate col roster al completo e come era stato concepito l'estate scorsa. La fortuna di certo non ci ha assistito. Perin ha saltato 16 partite per infortuni e guai fisici, Klanskis ha dovuto saltare le ultime 8 decisive gare, Blair è stato fuori più di 2 mesi. Tutto questo ha determinato cambi di assetti e tattiche. Poi una cosa ci tengo a dire ora che la stagione è finita. Nessuno ha mai sottolineato abbastanza che il nostro roster ha un'età media di poco superiore ai 23 anni. Alcuni di questi ragazzi non erano abituati ad essere protagonisti, a gestire certe responsabilità e di conseguenza avere maggiori pressioni. Sicuramente queste sono alcune delle motivazioni che ci hanno portato ad avere continui alti e bassi. Il risultato che abbiamo raggiunto assume un valore grandioso proprio perchè siamo riusciti a superare tutte le avversità e avere fiducia nel fatto che prima o poi il lavoro avrebbe pagato».

Guardiamo in positivo, e tra le luce e le ombre mettiamo in risalto le prime. Chi o cosa ti è particolarmente piaciuto? «Credo che la differenza tra il raggiungere o meno gli obiettivi stagionali stia nella capacità di tutti di far convergere le diverse personalità nella medesima direzione. La squadra è riuscita a fare ciò anche grazie al gran lavoro dello staff e in primis di coach Salvemini. Ma anche la società, intesa come gruppo dirigente, ha saputo tenere la barra dritta quando le cose non andavano bene. Non sempre le vedute erano le stesse e chiaramente ognuno aveva la propria idea sul da farsi. Sono state prese decisioni nel corso della stagione che però sono sempre state accettate da tutti, per il bene della squadra e della Bakery. Questa è la cosa che più mi emoziona ripensando agli ultimi mesi».

Terzo anno di fila che la società riesce, mettendo a disposizione della squadra le risorse umane ed anche economiche, a sovvertire quelli che sono i pronostici d'inizio stagione. Qual è il segreto e cosa riserva il futuro? «Nessun segreto. Io credo che tutto parta dalla storia di questa società. Quello che ha saputo costruire la Bakery negli anni. Cultura del lavoro e smisurata passione per questo sport. La risposta della gente nell'ultima decisiva partita è stata favolosa. Avere quasi 1500 persone al PalaBakery nel momento decisivo è significativo del fatto che queste ci seguono, ci sostengono e si riconoscono in questa storia, rispettano quella cultura e respirano quella passione. Con tutte queste premesse il futuro non può essere una preoccupazione perchè i nostri valori sono saldi e sappiamo che Piacenza è con noi. Forza Bakery».