BAL - Zaire Wade, figlio di Dwyane, ricomincia dal Sudafrica in Basketball Africa League

(di Davide Colotti). Città del Capo, Sudafrica. Questa la seconda destinazione professionistica di Zaire Wade, primogenito dell'ex stella NBA Dwyane. Il ragazzo classe 2002 riparte da una meta per molti versi insolita, con l'obiettivo di rimettersi in gioco dopo un infortunio al ginocchio che lo ha tenuto lontano dal campo per un anno.
L'Africa nel destino, fin dalla carta d'identità: il figlio di Dwyane condivide il nome con il vecchio appellativo della Repubblica Democratica del Congo. Zaire in Zaire non è una battuta o (solo) un facile gioco di parole: Wade in persona ha espresso interesse verso lo stato che una volta portava il suo nome, e vorrebbe diventare un giorno un membro della nazionale congolese. Per adesso, a livello di club, deve accontentarsi del Sudafrica, complice l'assenza di team di Kinshasa sufficientemente competitivi e pronti a ingaggiarlo.
Zaire Wade, the son of Dwyane Wade, said he wants to play for DR Congo 🇨🇩@Zaire @LeopardsBasket #AfroBallers pic.twitter.com/kqVm2ZQzdA
— AfroBallers (@afroballers) December 30, 2022
Terminata la high school, dove ha giocato al fianco di Bronny James, il play-guardia mancino da Sierra Canyon aveva deciso di evitare la trafila del college e di giocarsi direttamente le sue chances da professionista. Nell'ottobre 2021 la chiamata dalla G League, più precisamente dai Salt Lake City Stars. Non una parentesi ricca di soddisfazioni: appena 1,8 punti a gara in 12 incontri, 6 dei quali conclusi senza segnare, con meno del 26% dal campo, meno del 19% da tre e un career high di 6 punti (più 8 rimbalzi e 6 assist, restando in campo per la bellezza di 42 minuti). Poi l'infortunio che lo ha messo fuori gioco proprio mentre il suo minutaggio (18' di media) e le sue responsabilità stavano crescendo.
Un lungo stop e delle cifre assai striminzite: non un biglietto da visita allettante quello del giovane Wade, che però, sotto gli occhi di papà Dwyane, è riuscito a mettersi in luce nel BAL Combine di gennaio, evento parigino di preludio alla terza stagione della Basketball Africa League, organizzata dalla NBA di concerto con la FIBA.
Nel corso della due giorni, finalizzata a completare i roster della nuova massima competizione africana con talenti da tutto il mondo, Zaire Wade ha convinto i Cape Town Tigers a ingaggiarlo per l'edizione 2023 della BAL, dove sarà diretto da coach Rasheed Hazzard, ex assistente di Knicks e Lakers. A fargli posto è stato il lungo ex Caserta e Scafati Raphiael Putney, inizialmente scelto come parte del roster delle "Tigri". A pochi giorni dal via degli impegni ufficiali permane qualche dubbio circa la composizione della squadra definitiva dei Tigers in BAL, con la franchigia di Città del Capo che, avendo già a disposizione Wade e l'esterno Josh Hall, ha recentemente aggiunto il pariruolo Curtis Hollis e il lungo Corey Manigault, entrambi americani. Gli slot per i giocatori non africani sono solo due per squadra: aria di turnover? Altri due posti nel roster sono riservati a stranieri continentali, e i Tigers hanno scelto il centrafricano Evans Ganapamo e l'ex Duke e Syracuse Mike Gbinije, nazionale nigeriano.
In ogni caso, Zaire Wade ci sarà. Annunciato ufficialmente a febbraio, l'esterno è arrivato in Sudafrica a marzo, ha svolto la preparazione cogliendo anche un convincente 20+12+7 in amichevole contro i Rhinos, e attende di spostarsi con i suoi nuovi compagni in Egitto, dove i Tigers giocheranno l'intera fase a gironi della BAL a partire dal 27 aprile.
I loro avversari nel "girone del Nilo" saranno Al Ahly (Egitto), City Oilers (Uganda), Ferroviario da Beira (Mozambico), Petro de Luanda (Angola) e Seydou Legacy Athlétique Club (Guinea).
C'è un po' d'Italia nel team guineano, primo avversario di Wade &co., il cui riferimento in regia sarà Uche Iroegbu, fratello del trevigiano Ike. Il coach della compagine di Conakry è Željko Zečević, presenza di lungo corso nella pallacanestro nostrana degli anni Novanta e primi Duemila (Cantù, Udine e Scafati da vice, La Maddalena, Catania, Potenza e Melfi da head coach, Vicenza nelle giovanili). Da oltre due lustri Zečević ha poi intrapreso un lungo percorso tra Marocco, Tunisia e appunto Guinea, di cui è anche selezionatore nazionale. Leader del Petro de Luanda è invece la gloria angolana ex senese Carlos Morais, mentre l'ex canturino ed MVP della prima edizione della BAL Walter Hodge avrebbe dovuto trascinare l'Al Ahly, ma ha optato per il rientro in patria nel campionato portoricano.
4 squadre su 6 accederanno ai quarti di finale, dove le attendono i superstiti del "girone del Sahara" disputato a marzo: AS Douanes (Senegal), Stade Malien (Mali), Rwanda Energy Group (Ruanda) e l'Abidjan Basket Club (Costa d'Avorio) di Liz Mills, la coach giramondo che ha trovato la sua dimensione nel basket maschile.