L’Olimpia Milano da record in Campionato può funzionare anche in Euroleague?

Due competizioni, due minutaggi diversi. Ma forse la vittoria sta nel mezzo…
16.01.2019 22:13 di  Paolo Corio  Twitter:    vedi letture
James contro il Bayern Monaco
James contro il Bayern Monaco
© foto di euroleague.com

Una stagione, due Olimpia Milano: quella da record in Campionato, per la quale i futuri playoff paiono poco più di una formalità, e quella in striscia negativa in Euroleague, per la quale l'ingresso nelle 8 protagoniste della post-season rimane un obiettivo dichiarato (e per certi versi imposto dagli investimenti concessi dal patron Armani), ma non così scontato. Con una domanda di mezza stagione: è solo “colpa” delle avversarie, decisamente più toste in Europa di quanto non siano in Italia, o c'è dell'altro? 

Una scelta da riconsiderare?

In particolare, la scelta (immaginiamo condivisa con la dirigenza) di utilizzare il roster in maniera differente nelle due competizioni da parte di coach Pianigiani è una strategia destinata a dare in fondo i suoi frutti o, al contrario, rende più prevedibile Milano in Euroleague, specie quando il doppio turno settimanale influisce ineluttabilmente sulle energie dei giocatori-cardine? La risposta, come sempre, la darà il parquet. Ma forse qualche considerazione è già in atto anche da parte dello staff tecnico, se è vero che dopo la vittoria di Trieste l’allenatore biancorosso si è dichiarato soddisfatto anche e soprattutto del fatto che “i miei hanno mostrato tanta voglia di vincere comunque, nelle difficoltà e nella stanchezza, e che l’abbiano fatto con quintetti inusuali e con protagonisti differenti, che in realtà è quanto sta succedendo già da un po’ di tempo”. In attesa di vedere se queste considerazioni porteranno anche a maggiori e più variegate rotazioni anche a livello internazionale (dove non è detto che Della Valle, Burns e Fontecchio debbano essere sempre considerati dei mismatch tecnici, cioè giocatori destinati a perdere i duelli con i pari-ruolo avversari), analizziamo le statistiche delle due Olimpia. Perché anche nel basket i numeri non dicono tutto, ma comunque dicono tanto…

L’Olimpia in Campionato 

La Milano capace di virare alla boa di metà Campionato con 14 vittorie e una sola sconfitta, miglior bilancio di sempre del club in epoca moderna, è l'Olimpia di tutti. Nel senso che tutti i giocatori del lunghissimo roster hanno contribuito al record con un impiego da parte di coach Pianigiani che va dagli 11' scarsi di Bertans (5.3 punti a uscita) ai 25' abbondanti di Mike James (14.7 punti, 5.6 assist). Tra i due estremi, minutaggi cospicui e ben suddivisi anche per gli altri, sia sul perimetro sia sotto le plance: 24' per Micov (8.3 punti, 2.6 assist), 22' per Gudaitis (15 punti, 8.8 rimbalzi), 22' per Brooks (4.9 punti, 4.2 rimbalzi), 21' - infortuni permettendo - per Nedovic (13 punti di media nelle 5 presenze), 19' per Tarczewski (10.6 punti, 5.8 rimbalzi), 18' a testa per Kuzminskas (9 punti, 4.1 rimbalzi) e Jerrells (8.8 punti, 1.7 assist). Ma anche quasi 18' per Della Valle (9 punti di media), 17' per Cinciarini (7 punti, 2.8 assist), 16' per Burns (6.5 punti, 4.6 rimbalzi) e 14' per Fontecchio (4.8 punti).

L’Olimpia in Euroleague

Per centrare un posto nell’Europa che conta la “guardia napoleonica” di coach Pianigiani è al momento rappresentata sul perimetro da Mike James (35’ di impiego di media, con 18.8 punti e 7.3 assist), Micov (poco meno di 33’, per 14.6 punti e 2.9 assist) e – sempre al metto degli infortuni – Nedovic (25’ e 13.6 punti in 7 partite); mentre sotto i tabelloni ci sono 24’ di utilizzo tanto per Gudaitis (13.4 punti, 7.6 rimbalzi) quanto per Brooks (6.3 punti, 5.3 rimbalzi). A seguire, il quartetto rappresentato da Kuzminskas (17’ per 7.7 punti e 3.1 rimbalzi), Bertans (16’, 6.3 punti), Tarczewski (15’, 5.3 punti, 4.5 rimbalzi) e Jerrells (14’, 5.7 punti, 1.5 assist). Mentre non arrivano all’equivalente di un quarto di utilizzo Cinciarini (9’51”, con 3.3 punti e 0.8 assist), Della Valle (6’, 1.9 punti) e Burns (3’, 1.1 punti, 0.4 rimbalzi), e non raggiunge nemmeno il minuto Fontecchio (50” la sua media sinora). Quasi sempre gli stessi, insomma, per quasi sempre gli stessi quintetti. E con il rischio, come visto ad esempio nelle sconfitte contro il Barcellona e il Bayern Monaco, di andare incontro a incomprensioni difensive – prima ancora che offensive – quando le cose non funzionano e si provano a cambiare le carte (ovvero i quintetti) in tavola. E così ecco che innestare anche nell’Olimpia di Euroleague i meccanismi di quella di Campionato potrebbe essere un’idea tutt’altro che folle…  

Paolo Corio