Bull Durham vs Shaun Stonerook. Gli stakanovisti della D-League: ne vale la pena?

Un tweet di Shaun Stonerook, il quattro punto di collegamento fra tutte le varie edizioni della Montepaschi Siena di Simone Pianigiani, ci ha fatto incuriosire verso un interessante articolo di Marc J. Spears che celebra la storia di due giocatori che hanno svolto quasi compeltamente la loro carriera in D-League. Maurice Baker e Renaldo Major, in due, assommano 702 gare nella seconda serie della NBA e per Major (Bakersfield Jam) c'è anche il titolo di capocannoniere all-time della Lega.
La D-League, come è risaputo, paga poco. Ogni squadra ha un tetto salariale di $ 183.000, ai giocatori sono offerte alloggi - in genere con un compagno di stanza - con un due camere da letto, due bagni per appartamento, l'assicurazione sanitaria, il trasporto, e 50 $ al giorno per diem sulla strada. Se una squadra all'estero vuole firmare un giocatore D-League, deve pagare al campionato un buyout di $ 45,000. Salari? Tre fasce di retribuzione: $ 25.000, $ 19.000 e $ 13.000.
Il commento di Stonerook: "Buon articolo su D League. Non ho idea perché alcuni di questi ragazzi non vanno in Europa ad almeno raddoppiare i loro soldi". E una carriera più interessante, aggiungiamo.
Good article on the D League. No idea why some of these guys don't go to europe and at least double their money. https://t.co/zaR9lx3j2B
— Shaun Stonerook (@ShaunStonerook) 9 Gennaio 2016
Spears paragona la storia di Baker e Major a quella del film Bull Durham, centrato sul ricevitore veterano Crash Davis che prima di chiudere la carriera gioca nelle leghe minori del baseball per insegnarlo ai ragazzi di passaggio verso la serie maggiore. Due storie con qualche passaggio emozionante. Chissà se Spears avrà mai modo di fare paragoni con chi in Europa c'è venuto...