A2 Playoff - Cantù, Marco Sodini commenta gara 1 contro Ravenna

A2 Playoff - Cantù, Marco Sodini commenta gara 1 contro Ravenna
© foto di FRANCESCO IASENZA

Così il coach dell'Acqua San Bernardo Cantù Marco Sodini dopo la vittoria in Gara 1 contro l'OraSì Ravenna: «Due aspetti. Il primo è che non si poteva avere un inizio migliore perché così siamo sicuri che in Gara 2 stiamo concentrati. Se succedeva che le cose andavano lisce e tranquille, poi uno correva il rischio in Gara 2 di non avere la stessa attenzione che merita una squadra che è stata ad alti livelli per tutto l’anno e che è arrivata terza, con merito, nell’altro girone; un motivo ci sarà. La seconda cosa è che, francamente, a un minuto dalla fine, io non mi aspetto che la mia squadra faccia tre palle parse come abbiamo fatto perché, avanti di 10, bisogna essere capaci di gestire meglio tutto quello che è stato fatto e questa è la prima cosa che dirò domani.

Questo perché, indipendentemente dal fatto che ci sono state delle cose che abbiamo certamente non approcciato nel miglior modo possibile (lo dicono anche i numeri: i 40 punti subiti nel primo tempo sono diventati 28 nel secondo tempo, quindi, già difensivamente parlando, c’è una lampante differenza tra i primi due quarti e i secondi due quarti), è anche vero che si tratta di una semifinale playoff. L’A2 è un campionato dove i valori sono livellati e, pertanto, ci può stare di fare degli errori. Abbiamo concesso di accendersi a Denegri, facendo tre under su pick and roll, e noi volevamo essere aggressivi su Denegri e, chiaramente, quelle cose lì cercheremo di farle succedere nella seconda partita.

Sul fatto gestionale del finale di partita mi sento di insistere. Una squadra come la nostra, oltretutto con giocatori che hanno l’esperienza di sapere quant’è il peso di un pallone, non deve fare quegli errori. Dobbiamo, piuttosto, fare dei tiri e sbagliarli. C’è stato un palleggio arresto e tiro di Trevon Allen da situazione costruita, in mezzo all’area, a quattro metri dal canestro; perdiamo sbagliando 72 di quei tiri lì, sono la persona più contenta del mondo. Se, invece, regaliamo palloni in una partita in cui, tra l’altro, non ne abbiamo fatti, mi sento di dire che non va bene. Questa sera abbiamo commesso 11 palle perse, di cui 4/5 solo negli ultimi tre minuti; all’intervallo le palle perse erano solo 2, che voleva dire aver tenuto ben presente dell’importanza dei palloni, tanto più che la differenza del primo tempo era banalmente nel fatto che loro avevano segnato 5/10 da tre punti e noi avevamo tirato 1/10 da tre punti, di cui 8 dei nove tiri sbagliati erano totalmente aperti di giocatori che fanno canestro.

Da quel punto lì ero sereno, dal punto di vista dell’intensità difensiva lo ero un po’ meno, ma sapevo che potevamo salire, dal punto di vista della gestione mi aspetto che facciamo un passo avanti. Questo non è il periodo in cui ci saranno partite di basket spumeggianti; la stagione e il caldo incidono. Siamo comunque in grado di ruotare, oggi è rientrato anche Zack Bryant, e speriamo che questo, anche sul lungo periodo e sulla serie, sia determinante e importante. Però, è chiaro che mi aspetto che ci sia un passo avanti dal punto di vista della gestione e anche dal punto di vista del coinvolgimento dei giocatori.

Noi ci dobbiamo rendere conto del giocatore che in quel momento non è coinvolto e di quello che, invece, andrebbe coinvolto perché ha un vantaggio. Questa è una serie di mismatch, in cui ci sono spesso giocatori piccoli contro giocatori grandi e viceversa. Dopodiché, la chiave di lettura per cercare di superarli ogni partita, è che Ravenna è una squadra fondamentalmente di uno contro uno, per cui è importante riuscire a tenere e riuscire ad avere una intensità più alta. Ai playoff, in ogni caso, conta la partita: siamo 1-0 e siamo contenti. Quello che faremo adesso è cercare di recuperare le energie e di migliorare qualche piccolo dettaglio per la partita di lunedì».