Olimpia, Flaccadori: «Scudetto? Siamo l'Armani: la fiducia è totale, abbiamo tutto per vincere»

Diego Flaccadori è uno dei grandi ex nella serie tra Trento e Milano. Stasera l'atto III con il punteggio di 1-1 e il play dell'Olimpia, tra i più positivi dei suoi, ha parlato a Uomini e Canestri su La Repubblica. «È il mindset che cerchiamo di avere un po' tutti all'Olimpia: sappiamo che le partite sono tantissime e dobbiamo sempre essere pronti per diventare protagonisti. Certe prestazioni, nei playoff, tendono ad essere più sottolineate, ma è sempre stata la mia mentalità, anche quando giocavo meno. Credo che le sfide decisive si vincano sì segnando un punto più degli avversari, ma soprattutto col cuore. Per cui ci sono giocatori che, magari, hanno meno talento e non schiacciano e saltano come matti, ma che hanno però tanto voglia di sporcarsi i gomiti e sbucciarsi le ginocchia. Sia noi che Trento abbiamo realizzato 90 punti di media in stagione e, nelle prime due sfide della serie, ci siamo fermati a 70, perché c'è più pressione, perché si picchia di più, perché bisogna mettere un po' il cuore oltre l'ostacolo. Questa cosa, qualche giocatore l'ha più di altri».
Le difficoltà in regia di Milano. «Giocare qui è diverso. Con tutto il rispetto, non è la stessa cosa che a Trento: la pressione è più alta, e c'è chi riesce a gestirla bene e chi meno. E in questo sport, quando uno pensa un secondo in più, è un secondo perso. L'Olimpia ha avuto registi mitici che creano grandi aspettative e qui giochi al fianco di grandi campioni e super realizzatori che devi saper coinvolgere. Venire a Milano ti sottopone a pensare molto di più col rischio di essere meno istintivo. Poi Messina ha delle richieste specifiche su cui non transige e, quindi, chi non le accetta o non ci arriva non è adatto per questa squadra. Cosa mi chiede il coach? L'impatto difensivo. È quello che Ettore mi ha chiesto dal primo minuto all'Olimpia, nel senso che puoi fare più o meno canestro, ma la pressione sulla palla e sugli esterni non deve mai mancare, anche perché un regista deve trasmettere aggressività a tutta la squadra».
Fiducia per lo Scudetto. «La fiducia è totale, perché siamo l'Armani e abbiamo tutto per vincere il titolo. E non dobbiamo perdere energie mentali pensando a quello che Nebo ci dà quando gioca, come la grande protezione dell'area, quando non c'è: siamo versatili e abbiamo le alternative. Ma tante squadre ai playoff, quest'anno, hanno la potenzialità per arrivare fino in fondo».