Virtus Bologna, Ronci: «Ripartiremo da campioni, non da favoriti, punteremo sull'identità bianconera»

Paolo Ronci, direttore generale della Virtus Bologna, ha parlato a La Repubblica. Di seguito un estratto: si parte dalla vittoria del 17esimo Scudetto. «La speranza c'è sempre stata. Per il gruppo di uomini, ancor prima che giocatori, che vedevo ogni giorno. E ci metto anche i vari staff, da quello tecnico a quello medico. Gente di cui puoi sempre pensare che tireranno fuori qualcosa di buono. Il quando è duplice. Uno, la reazione in gara 5 con Venezia, messi male, ma senza nessuna voglia di aggrapparci ad alibi. Due, il fine gara 3 a Milano. Quel giorno al Forum si sentiva aria di vittoria. Ivanovic? Un condottiero. Il discorso che fece dopo la sconfitta in Coppa Italia ("ragazzi, vinceremo lo scudetto") s'è letto ovunque in questi giorni. Aggiungo una nostra colazione, dopo il -36 di Belgrado. Noi due soli, non avevamo chiuso occhio. Lui: "Abbiamo una missione, portare questi ragazzi a vincere lo scudetto».
In questa stagione due momenti decisivi, la decisione di accorciare il roster ma anche fuori dal campo l'uscita di Baraldi, con Zanetti che ha affidato tutto a Ronci e Ivanovic. «Sulle scelte societarie non do giudizi che non mi spettano. Dico solo che l'area sportiva ne ricavò grande energia e lì fu bravo Zanetti. Un asse sano allenatore-Ds, legittimato dalla proprietà, ha riempito di esempi vincenti la storia dello sport».
E ora il futuro: «Alla nostra gente diremo che ripartiamo da campioni, non da favoriti. La spirale è pazzesca, in Europa ci sono 15 squadre con capacità di spesa inaffrontabili. Più che sul budget, la Virtus punta sulla sua identità: dentro la squadra, dalla squadra alla città. Così ha vinto: per lo spirito e l'identità».