Valerio Circosta, da Roma a Lucca andata e ritorno

La Gazzetta di Lucca, a firma Aldo Grandi, racconta fatti che avvengono intorno alla inopinata chiusura dell'attività della Pallacanestro Lucca. Di seguito riportiamo integralmente l'articolo che getta ombre sull'operato di Montorro e Susanna. "Valerio Circosta è un bravissimo ragazzo, addirittura, con gli americani, il solo ad essere salvato da patron Alfredo Susanna all'indomani del comunicato emesso dalla squadra con cui si denunciava il disagio esistente causa il mancato versamento degli stipendi da ben tre mesi. Circosta era piovuto a Lucca per sostituire Davide Parente infortunatosi e aveva dato dimostrazione di poterlo fare egregiamente.
Giunto a Lucca, Montorro e Susanna gli hanno fatto firmare un regolare contratto, ma lui non ha visto un euro di questi soldi. "Il contratto che ho in tasca? - ha commentato - Solo carta straccia ormai".
Il ragazzo, che abita a Roma, è stato ospite della struttura ricettiva Principe Calaf di via Matteo Civitali a San Marco. Quindici giorni di alloggio più vitto anticipato dalla titolare presso due ristoranti della zona, il tutto per una spesa complessiva di 820 euro che nessuno ha voluto pagare, tantomeno Susanna o Montorro nonostante quest'ultimo avesse garantito che sarebbe venuto appositamente a Lucca per saldare il debito.
Così, ieri, Circosta è andato via con la coda tra le gambe per l'umiliazione e ci domandiamo se è giusto che la gente debba sopportare simili esperienze.
Franco Montorro ci ha degnato - il sottoscritto e Emanuela Lo Guzzo nostra seria e competente collaboratrice - di un paio di lettere in un sito di basket. Niente di grave per carità, a chi scrive l'accusa di averlo cercato ripetutamente e di non aver ricevuto risposta al telefono. E' vero e il sottoscritto lo ribadisce. Non solo. Ma nemmeno ha ricevuto alcuna telefonata in risposta. Ma non è questo il punto. Davanti a quello che è accaduto a Lucca alla Pallacanestro Lucca ArcAnthea, per colpa di Montorro e di Susanna, forse lo stesso Montorro farebbe bene ad osservare un dignitoso silenzio che è quello che Susanna, fino ad oggi, ha scelto di avere.
Una cosa, il sottoscritto, sente di poter promettere al signor Montorro che crede di essere un grande esperto di basket, ma che qui, a Lucca, si è rivelato, in particolare, un grande esperto di promesse non mantenute. Noi seguiremo fino in fondo, come segugi, come cani da tartufo o da cinghiale, la vicenda della Pallacanestro Lucca, la seguiremo fino nei meandri dei tribunali se ci finirà e sputtaneremo a destra e a manca tutti coloro che hanno contribuito a questa vergogna sportiva. Se lei, caro Montorro, sarà innocente e non c'entrerà niente, vedrà che lo scriveremo a lettere cubitali, ma se, al contrario, emergeranno sue responsabilità, fosse anche l'ultima cosa che il sottoscritto scriverà, non le daremo tregua, sotto il profilo di una esatta e sana informazione.
Nella nostra Repubblica ideale, che non è quella di Platone né, tantomeno, quella di Napolitano o di coloro che lo hanno preceduto, chi sbaglia deve pagare. Fino all'ultimo.
Infine, una precisazione: secondo le indiscrezioni lei avrebbe firmato, almeno, un assegno privo di copertura che è finito nelle mani della proprietaria di un'agenzia di autonoleggio di S. Anna, la Travelcar. E' vero? E' falso? Glielo domandiamo. Il sottoscritto, nella sua vita, non ha mai ricevuto una telefonata per un pagamento non effettuato e, mi creda, di debiti ne ha avuti parecchi. E' una questione di stile. Prima i debiti da pagare, poi i crediti da riscuotere ma una volta pagati i debiti, non ci sono seghe: chi deve dare, non può scappare.
In questa città di provincia esasperata dove qualcuno è veramente qualcuno e nessuno veramente nessuno, dove bluffare è impossibile, la credibilità è una moneta di scambio che ha valore solo se non decade mai. Basta anche una sola svalutazione per perderla completamente. Ebbene, in 24 anni nei quali chi scrive bazzica queste strade, non c'è un solo creditore che può vantarsi di non essere stato saldato e, lo diciamo con orgoglio, in tre anni di attività editoriale, non registriamo nemmeno un insoluto.