Roma, il Palasport di Viale Tiziano diventa un caso

A volte sono le situazioni più assurde a risultare anche le più reali. Prendete ad esempio quello che sta accadendo a Roma. Possibile che in una metropoli simile, un impianto architettonicamente meraviglioso ma vetusto e poco accogliente come il Palazzetto dello Sport di Viale Tiziano possa diventare il motivo del contendere di due realtà sportive come basket e pallavolo? Sì, visto che l'unica alternativa, il PalaEur, chiama costi di gestione troppo alti. E così, ecco che a pochi giorni dall'eliminazione dei play-off del basket della Lottomatica e dalla promozione in Al di volley della M.Roma, nasce un caso che rischia di avere conseguenze clamorose sul futuro dello sport cittadino.
VIRTUS - Claudio Toti, presidente della Virtus, in questi ultimi anni ha avuto la gestione del Palazzetto, che di fatto è divenuto la sede societaria e campo di allenamento della Lottomatica, con il PalaEur campo di gara. Per poter giocare nella struttura ideata da Pier Luigi Nervi, la M.Roma in questa stagione di A2 pagava alla Virtus circa 5000 euro a partita (più l'Iva, più le spese per le pulizie), allenandosi però nei pressi di Piazza Mancini. Le recenti delusioni nei play-off e l'alto costo dell'affitto del PalaEur hanno spinto Toti a considerare la possibilità di disputare almeno la regular season al Palazzetto. Per farlo però deve innanzitutto riottenere la gestione dell'impianto e, fatto non secondario, avere il permesso per raggiungere la capienza minima di 3500 posti richiesta dalla Lega basket attraverso modifiche alla struttura. Ecco perchè domani Toti incontrerà il sindaco Alemanno. Il presidente, seppur amareggiato per l'ennesima stagione deludente, ha già dichiarato di voler proseguire, nonostante sia stato recentemente tentato da un club del Nord a cedere il diritto sportivo per svariati milioni di euro (si parla di Trieste, dove coach Boniciolìi continua a ricoprire il ruolo di consulente).
ROMA -I piani della Virtus entrano ovviamente in contrasto con quelli della M.Roma. I rapporti tra le due società negli ultimi anni sono stati spesso conflittuali, la promozione in Al della formazione del presidente Mezzaroma ha acuito le frizioni. Mezzaroma vuole poter avere a disposizione il Palazzetto almeno tre volte la settimana per gli allenamenti e non pagare più 5000 euro per le gare interne. Ieri è stato chiarissimo: «Stiamo lavorando con grande impegno, acquistando atleti di grande spessore tecnico con la speranza di formare un buon gruppo che faccia divertire i tifosi e che li faccia tornare entusiasti al Palazzetto dello Sport. Ecco, mi piacerebbe che l'impianto fosse restituito a chi, e non solo a noi della M. Roma, è stato costretto a trovare soluzioni alternative. Personalmente sono convinto che il Comune attuerà una procedura per cui l'assegnazione del Palazzetto possa avvenire in maniera formale. No, non ho la pretesa di dire che spetta di diritto a noi della pallavolo. Una cosa mi auguro, comunque: che il Palazzetto torni ad essere la casa degli sport romani». Ovvero boxe, ginnastica e altre discipline. Non è un mistero per nessuno il fatto che Mezzaroma giudichi l'impianto sotto utilizzato per le esigenze dello sport romano. E che, a fronte di una situazione a lui non gradita, l'imprenditore valuterebbe l'ipotesi di trasferire la squadra lontano dalla Capitale. Stessa idea che d'altronde potrebbe tornare alla mente di Toti, visto che la sua Virtus, con l'impianto alla Bufalotta ancora da costruire, senza il rinnovo della gestione del Palazzetto si ritroverebbe senza una casa... Una gestione congiunta sbloccherebbe la situazione? Forse, ma non risolverebbe il problema.
Andrea Barocci