Dinamo Banco di Sardegna Sassari: coach Meo Sacchetti in vista della trasferta a Cremona

22.10.2011 00:04 di  Erika Gallizzi   vedi letture
Dinamo Banco di Sardegna Sassari: coach Meo Sacchetti in vista della trasferta a Cremona

La Dinamo Banco di Sardegna Sassari è prossima alla partenza verso Cremona, dove domenica affronterà la Vanoli Basket per la terza giornata del campionato di Serie A. Dopo la vittoria all’esordio con Casale e la sconfitta patita alla seconda giornata a Cantù, peraltro giocando maluccio, ora per Sassari arriva una trasferta che, almeno sulla carta, appare più agevole. La Vanoli avrà a disposizione un nuovo giocatore, Saulius Kuzminskas, arrivato per sopperire allo stop di Bavcic, dovuto ad una frattura ad uno zigomo: “Cremona è una squadra molto quadrata _ ha dichiarato il coach della Dinamo Meo Sacchetti _ Ha avuto il problema di Bavcic e ha subito messo dentro un nuovo giocatore lituano che ha esperienza europea, che forse potrebbe anche migliorare la loro situazione sotto canestro. E’ una squadra molto, molto concreta con un giocatore ex Nba, Von Wafer, che può essere una variabile molto importante perché sa crearsi il tiro da solo, è un buonissimo realizzatore. Ma in generale è una squadra molto solida, con un modo di giocare molto concreto, come abbiamo visto anche l’anno scorso. Noi dobbiamo fare canestro con più continuità rispetto a ciò che è stato a Cantù e dobbiamo cercare di non patire così tanto la differenza a rimbalzo. I lunghi devono darci una buona quota di rimbalzi, ma pensiamo anche che sia stato un caso più che unico il fatto che Hosley abbia preso zero rimbalzi, perché è un giocatore che, durante le partite che abbiamo fatto, ci ha sempre abituato a prenderne in buone medie. A Cantù, è indubbio, non abbiamo giocato bene, potevamo fare sicuramente meglio. Loro hanno sbagliato, specialmente nel primo tempo, dei tiri aperti che non è da loro sbagliare e probabilmente lì dovevamo approfittarne piuttosto che andare al riposo sul 30-30, ma si deve sempre considerare che abbiamo giocato contro una squadra di Eurolega. Ora però pensiamo a Cremona, un’altra partita, un altro modo di giocare. Sicuramente loro sotto canestro sono più fisici di noi, però abbiamo bisogno di avere più alternative, per vincere una partita non ci basta che un giocatore o uno e mezzo giochi bene. Lo abbiamo dimostrato l’anno scorso e torneremo a farlo”.
Vanuzzo è rimasto fermo anche nell’allenamento di ieri sera (schiena ko), non ha dismesso nemmeno la tuta e ha osservato i compagni a lavoro da bordo campo, mentre Pinton, stoppato da un problema muscolare ad un adduttore che non lo aveva fatto partire per la trasferta di Cantù, ha fatto il riscaldamento e lavoro differenziato con il fisioterapista Simone Unali ed il preparatore atletico Matteo Boccolini. Su entrambi coach Sacchetti ha detto “vediamo giorno per giorno”.
Dall’ultimo torneo di precampionato disputato a Sassari, passando poi per le prime due gare di campionato, l’intensità difensiva della Dinamo sembra un po’ calata rispetto, ad esempio, a ciò che la retroguardia biancoblù aveva fatto vedere nel torneo di Cagliari, è solo una questione di diverso grado di agonismo da parte degli avversari, oppure c’è stato proprio un calo?
“Con Casale c’è stata un po’ di tensione all’inizio, ma poi non abbiamo fatto malissimo. Per quanto riguarda Cantù… ci sta perdere lì. La difesa ha avuto le sue pecche, ma l’attacco anche, con scelte sbagliate. Diciamo che è stato un po’ e un po’. Abbiamo avuto dei buoni sprazzi e pensiamo di continuare ad averli, anche perché la squadra è stata impostata anche su questo”.
C’è anche il basso rendimento di Benson da mettere in conto, ben al di sotto di ciò che ci si aspettava da lui. Il giocatore è dato in partenza, in pratica la partita del PalaRadi sarebbe la sua ultima chance per dimostrare qualcosa di buono: “Noi abbiamo già valutato Benson e ci aspettiamo sempre da lui uno scatto. Ogni tanto ci fa vedere qualcosa, ma vogliamo ci dia più concretezza. Ci deve dare quello che pensiamo possa dare, qui non è una questione di resa dei conti. Ci manca questo. Non possiamo nasconderci e dire che le cose vadano bene. Da lui ci aspettiamo più di quello che ci ha dato fino a questo momento”.
Con lo stop di Pinton, invece, è cascato “a fagiolo” l’arrivo di Anthony Binetti, che, senza squadra, ha chiesto di potersi allenare a Sassari, con cui aveva centrato il salto in Serie A: “Binetti mi ha mandato un messaggio _ ha dichiarato coach Sacchetti _ e mi ha chiesto se poteva venire ad allenarsi qui con noi. Io ero ancora arrabbiato con lui dall’anno scorso, quando aveva scelto di andare in Legadue per avere più spazio e non era voluto rimanere qui, però alla fine è un giocatore a cui voglio bene, perché è già stato con me ed è stato importante. Poi lo sapete che io mi attacco particolarmente a certi giocatori, lo avete visto con Drake Diener. Tony secondo me l’anno scorso ha fatto una scelta sbagliata, se n’è accorto, l’ha pagata, però mi ha chiesto una mano in modo da allenarsi e vedere se in Legadue ci sarà qualche squadra che avrà problemi ed a cui potrà tornare utile. Per ora ci aiuta negli allenamenti ed è un ragazzo che già conosce l’ambiente e molti dei compagni. Allo stesso modo ci danno una grossa mano Salvatore e Sechi, che non vengono con noi ma si allenano. E poi abbiamo preso Spissu, che è venuto in panchina a Cantù. E’ un ragazzo che vogliamo vedere e valutare. Torniamo sempre al solito discorso: poter avere in futuro un giocatore sardo nel roster, penso sia una cosa molto importante per avere un’identità. E’ un giocatore che come mentalità dimostra più dei suoi anni, è stato accolto bene e si è presentato a modo suo. E’ logico che per lui giocare contro Diener o contro i lunghi quando va dentro, è come un master universitario, una cosa molto allenante e abbiamo iniziato a fargli toccare un po’ con mano la serie A”.