Eurobasket: per la “piccola Italia” test decisivi con Ucraina e Croazia

Il caldo sostegno del Forum, una netta vittoria (83-62) contro la baldanzosa ma limitata Estonia, una più che onorevole sconfitta (81-85) contro una Grecia ancora incerta - come già dimostrato con la Croazia - nell’utilizzare appieno la devastante arma offensiva rappresentata da Giannis Antetokounmpo. Insomma, tutto secondo pronostico per l’Italia in questo milanese inizio di Eurobasket, con anche diverse certezze ormai acquisite: la capacità mentale di Fontecchio di sostenere il ruolo da prima (e per certi versi unica) punta, con 22.5 punti di media nelle prime due uscite, arricchiti da 5 assist; l’imprescindibile ruolo di Melli (commovente nell’affrontare il mismatch contro Giannis con lo spirito di un fante sulla linea del Piave) e di Datome (capitano al completo servizio della causa azzurra) nel dare l’esempio e anche il coraggio all’intera truppa dopo l’infortunio di Gallinari; l’affiatamento dell’intero gruppo, che non a caso è anche il marchio di fabbrica delle squadre del ct Pozzecco.
Una bella Italia, quindi? Ecco, qui a dire il vero il giudizio è sospeso. Troppo insufficiente l’Estonia, troppo in rodaggio la Grecia per capire esattamente la consistenza di questa Nazionale che non solo per necessità, ma anche per precisa scelta tecnica pare puntare tutto sul perimetro, con il solo Ricci a fare da cambio alla coppia di lunghi Polonara - Melli e l’altra coppia Biligha - Tessitori di fatto imbullonata alla panchina. Una scelta che in agosto ha caratterizzato anche i match di qualificazione alla Coppa del Mondo, incluso quello vinto a Riga contro l’Ucraina, lunedì sera di nuovo avversaria al Forum ad aprire la due giorni decisiva (poi martedì c’è la Croazia) per l’avventura azzurra.
Dopo aver almeno parzialmente arginato il ciclone Giannis e la sua Grecia, la “piccola Italia” dovrà per prima cosa essere capace di fare lo stesso contro il meno talentuoso ma comunque fisicato roster dell’Ucraina, in cui spiccano nel colorato i 215 cm di Len (10 punti, 5 rimbalzi sinora a partita per il centro dei Sacramento Kings) e furoreggiano sul perimetro i 199 cm di Mykhailiuk (17.5 punti di media per la guardia dei Toronto Raptors). Dopo di che sarà necessario replicarsi in un più complicato impegno contro i 204 cm di Bojan Bogdanovic (17 punti e 4.5 rimbalzi nelle prime due uscite per la stella degli Utah Jazz) e i 216 cm di Zubac (13 punti, 5.5 rimbalzi le medie iniziali del centro dei Los Angeles Clippers). Non bisogna quindi avere la sfera di cristallo per prevedere altro super-lavoro per Polonara e Melli, mentre - al netto di qualsiasi critica, perché ogni coach fa giustamente le sue scelte e poi ne risponde - rimane da vedere se la completa rinuncia all’atletismo di Biligha e al fisico di Tessitori si confermerà una tattica vincente.
Sul perimetro, invece, l’augurio è quello che Tonut confermi la crescita fatta vedere con la Grecia dopo l’esordio solo difensivo contro l’Estonia: aggiungere i suoi punti a quelli di Fontecchio fa infatti tutta la differenza del mondo, anzi dell’Europeo. Inoltre, anche se Pozzecco li ha già promossi entrambi a pienissimi voti (ma a dire il vero l’elogio dei suoi giocatori è un altro marchio di fabbrica del ct), non guasterebbe avere uno Spissu un po’ più leader in regia e un Mannion un po’ meno monodimensionale, cioè capace di aggiungere altro all’attacco in uno contro uno. Al di là delle prestazioni individuali, il doppio test contro Ucraina e Croazia sarà comunque determinante per dare un voto all’Europeo di questa Italia. E anche, vista la composizione del girone D con la Serbia come unica big, per aprire scenari più o meno interessanti negli ottavi di finale a Berlino. (Paolo Corio)