Speciale Nazionale Italiana - Danilo Gallinari dalla NBA alla maglia azzurra: "Dobbiamo partire piano e lavorare ogni giorno"

Fonte: Luca Rosia
Speciale Nazionale Italiana - Danilo Gallinari dalla NBA alla maglia azzurra: "Dobbiamo partire piano e lavorare ogni giorno"

E’ uno dei giocatori più attesi di questa Italia, uno dei tre che portano tatuate addosso un po’ di…stelle e strisce di marca Nba. Danilo Gallinari per via di un infortunio occorsogli proprio durante la preparazione con la Nazionale, aveva dovuto rinunciare all’Europeo del 2007. Di quello del 2009, invece, era stato costretto a saltare le qualificazioni. Ora c’è, in forze, pronto per l’Europeo lituano e con la testa per un attimo “libera” dai problemi della National Baskeball Association con il suo lock-out.

Danilo, a un mese e mezzo dall’avventura in Lituania quanto le fa piacere tornare in nazionale?
“Fa piacere perché dopo un anno rivedo tutti i miei compagni, perché c’è grande entusiasmo attorno a questo gruppo e poi perché ci sono anche degli obiettivi importanti”.

Qual è la parte bella di un ritiro che dura un mese e mezzo?
“La parte bella è che siamo tutti insieme; il nostro è un gruppo di ragazzi super con particolarità e personalità diverse. E’ bello stare insieme e vivere la giornata in campo e fuori dal campo”.

Qual è l’obiettivo della Nazionale dopo le delusioni degli anni passati? Pensare solo alla prossima partita e stare con i piedi per terra?
“E’ quello che ho in testa io e penso che abbiamo in testa tutti. Intanto perchè il girone è il più difficile che c’è e poi per tanti altri motivi. Siamo giovani, è il primo anno che lavoriamo insieme, ci sono tante altre squadre forti. Non sarà sicuramente facile. Dobbiamo partire piano e lavorare ogni giorno”.

Lei, Mancinelli e altri siete molto duttili tatticamente, Pianigiani vi ha definito un gruppo atipico. Un’atipicità però da costruire in un mese. Non sarà facile.
“Sì, non sarà facile però penso che lavorare con lo staff sarà una cosa intrigante. Sarà bello vedere come ci mettiamo assieme. Farlo in una squadra di club è una cosa, farlo in una situazione così è ancora meglio, è ancora più bello”.

Serbia, Francia, Germania, Lettonia e Israele: come le mette in fila, dalla più forte a quella sulla carta più abbordabile?
“E’ difficile, in termini di risultati non saprei perché la Serbia è arrivata terza ai Mondiali, c’è la Francia con diversi giocatori NBA, c’è la Germania che con la presenza di Novitsky cambia, c’è Israele che nel quintetto ha quattro giocatori su cinque che giocano in Eurolega e uno di loro ne ha vinte due. Quindi è veramente difficile parlare di classifiche”.

Negli Stati Uniti stanno parlando tutti della prospettiva di venire a giocare in Europa. Sta cominciando a pensarci anche lei?
“La verità è che fortunatamente c’è l’Europeo e c’è il gruppo azzurro che mi aiuta a non pensare a questo momento in cui sono disoccupato. Sono contento di essere qui, la mia testa è sulla maglia azzurra e a un possibile futuro a Milano per ora non penso”.

A proposito, l’Armani sta facendo un ottimo mercato.
“Milano sta facendo un grande mercato però anche lì.. è una squadra nuova. E’ comunque importante che dopo questi anni difficili, con Siena che ha vinto sempre, si stia creando entusiasmo per cercare di riportare il titolo a una piazza che se lo merita”.