Le ragioni e i torti di Claudio Toti

Messa in pericolo la sicurezza del presidente della Virtus Roma
18.06.2013 11:11 di Umberto De Santis   vedi letture
Le ragioni e i torti di Claudio Toti

Gara3 si è dimostrata fin dalle prime battute una gara d'altri tempi per la veemenza messa in campo dai giocatori delle due squadre. E chiaramente il pubblico si è sentito coinvolto da quanto avveniva sotto i suoi occhi. Due giorni fa l'approccio all'incontro era stato lo stesso ma i quattro falli fischiati in un amen a David Moss avevano un pò calmato i bollenti spiriti degli atleti. Ieri sera per molti tratti la terna ha preferito glissare, lasciando giocare. Ne ha fatto le spese il presidente della Virtus Roma Claudio Toti che, seduto alle spalle del tavolo dei giudici, è stato insultato, ha ricevuto sputi e, alla sua reazione, si è andati quasi alle mani.

Dichiarazioni di fuoco, ovviamente, a fine gara: “Credo che questa non è parità competitiva, non siamo rispettati, usciamo da qua nella convinzione che stiamo subendo un ennesimo torto come quelli che abbiamo già subito nel passato. Credo questo non sia più sport, devo riflettere seriamente se continuare a investire: non mi sento tutelato e questo mi fa molto pensare che forse deve cambiare qualcosa, in maniera radicale: la Federazione, la Lega... Così non si può andare avanti. Ne parlerò con Petrucci, l'ho chiamato questa sera e gli ho chiesto di incontrarci rapidamente. La serie? Posso solo dire che sono convinto che Siena a Roma non festeggia lo Scudetto.

Cosa è successo in tribuna? Quando uno viene insultato per metà partita alla fine reagisce, io ho reagito; forse ho sbagliato ma uno è anche nervoso per la partita. Al terzo sputo ho reagito, ho sbagliato ma sono un uomo come tutti e non posso accettare tutto questo. La volta scorsa mio fratello a sua volta è stato aggredito. Questa non è maniera di fare sport. questo è un campo che così, non ha la sicurezza per nessuno". Ci sentiamo di dire che non si può agire in questo modo contro nessuno, tanto meno contro il presidente della squadra avversaria. Nemmeno se questi in tribuna avesse commentato platealmente decisioni arbitrali ritenute avverse: se gli insulti fanno parte del gioco professionistico, lasciamoli alle curve e rimettiamoli nel cassetto dopo il fischio finale.

Riguardo la conduzione arbitrale, visto che né Toti né Calvani pare si siano sentiti tutelati, vorremmo fare una osservazione. Il conto totale a referto parla di 20 falli fischiati a Siena e 21 fischiati contro Roma. Ma se escludiamo dal conto i tre antisportivi (tra cui quello che ha dato la svolta all'incontro, ma se Jones tira la maglia ad Hackett che l'ha saltato c'è poco da discutere) e i tre falli commessi negli ultimi secondi nel tentativo legittimo di fermare il cronometro, lo sbilanciamento dei fischi a favore dei capitolini è evidente matematicamente. Sulle valutazioni poi ognuno è libero di avere la propria opinione; rimane il fatto che la Virtus a 40 secondi dalla fine era in partita sotto di tre. Bobby Jones ha fatto un evidentissimo fallo che è costato quattro punti e l'esito finale.

Chi scrive può offrire solo la sua testimonianza personale. Sono stato l'ultimo a uscire dal terrazzino della stampa, che sta di fianco alla curva dei tifosi ospiti. Mi sono cimentato in un siparietto brillante con uno di loro, ci siamo parlati dandoci appuntamento a Siena venerdì prossimo e salutati stringedoci la mano sotto lo sguardo divertito di un poliziotto. Pur a torso nudo (un caldo formidabile ieri sera, quasi lo invidiavo) non sembrava che il giovanotto fosse poi così cattivo e prevenuto. Ho un figlio che probabilmente mercoledì sarà al Palatiziano (c'è già stato le due volte precedenti) nella stessa condizione del mio sconosciuto amico virtussino. Comprendo l'animo di Claudio Toti non una ma molte volte: come spettatore, come cittadino, come padre. Gli dò ampia ragione sulla sicurezza personale sua e di chiunque e sarebbe l'ora che tutti rientrassero nei ranghi dell'educazione. E che si riguardi la partita con calma, stasera. Senza l'ansia da partecipazione, vedrà le cose con spirito diverso.