Le cinque regole di Kyle Hines per poter vincere l’EuroLeague

Le cinque regole di Kyle Hines per poter vincere l’EuroLeague
© foto di SAVINO PAOLELLA

“Sir” Kyle Hines è con il gruppo dell'Olimpia Milano da ieri sera a Lione per l'inizio della personale 13esima stagione di EuroLeague, punteggiate da 9 Final Four disputate. Vero totem della competizione continentale, ha rilasciato l'intervista alla Gazzetta dello Sport. Stasera palla a due alle ore 20:00 nell'Astroballe dell'Asvel Villeurbanne.

Sir Hines, sono 13. Quando ha iniziato il viaggio ci credeva? “No davvero, non l’avrei proprio immaginato. A 23 anni, dopo due buone stagioni a Veroli nella LegaDue, coach Trinchieri, al quale devo tanto, mi ha portato a Bamberg, in Germania. Allora ero già felice di giocare nel torneo europeo più importante.”

Un mentore eccezionale. “Vassilis Spanoulis, mitico play dell’Olympiacos, un compagno che mi ha insegnato tutto nello spogliatoio e in campo. I suoi passaggi mi hanno illuminato”.

Milano vuole le Final Four, lei al quinto titolo. “È un obiettivo e un’opportunità per entrambi. La squadra per due stagioni di fila ha chiuso la stagione regolare nelle prime quattro, quindi può ripetersi. Quanto a me, sarebbe fantastico vincere il quinto titolo con tre club diversi. Ho due anni per riuscirci. Ci spero e ci conto.”

Per Messina questa Milano è la sua più forte. “Sicuro. Siamo più profondi con un sistema di 16 giocatori, tutti molto versatili e tutti consapevoli di quello che si richiede a ognuno. Milano è forte e pronta a giocare per il massimo risultato su tutti i fronti. Però non dobbiamo strafare. Il mio slogan è step by step. Procediamo un passo alla volta puntando al primo obiettivo raggiungibile. Poi toccherà a quello successivo.”

Quattro EuroLeague in bacheca: quali sono le regole per riuscirci? “Ne dico cinque. Prima: la capacità di superare le avversità durante la partita. Seconda: consistenza, cioè continuità di rendimento nella singola partita e in tutta la stagione. Terza: “Trust and believe”, cioè fiducia verso compagni, staff tecnico e dirigenza. Quarta: pazienza, perché in una stagione ci sono momenti negativi, non bisogna cadere nel pessimismo; quando la strada è giusta si deve guardare avanti aspettando momenti migliori. Quinta: passione, perché non puoi vincere se non vai in campo col piacere di giocare a basket.”