Superlega calcio ed EuroLeague: arriva un duro colpo al liberismo nello sport

17.12.2022 09:15 di Umberto De Santis Twitter:    vedi letture
Superlega calcio ed EuroLeague: arriva un duro colpo al liberismo nello sport

Il mondo del calcio ha guardato con interesse per due decenni all'esperienza EuroLeague Basketball, che grazie alle oggettive difficoltà organizzative di FIBA a fine millennio scorso si era guadagnato una autonomia sempre più progressiva. In una decina di anni infatti l'autonomia era diventata una indipendenza che guardava al modello NBA più che alle classiche regole del principio del merito sportivo che governano l'operato del CIO.

Nel 2014 è cominciato il contrattacco di FIBA Europe per riprendere il controllo di EuroLeague attraverso la visibile rivoluzione dei calendari ed azioni legali, ma anche attraverso uno "scoraggiamento" di intervento pubblicitario sugli sponsor che ruotano nella galassia CIO per le Olimpiadi, che sono ancora il massimo evento sportivo mondiale. Prova ne è che, appena caduto Bertomeu, sono già arrivate proposte interessanti da investitori arabi.

Ma EuroLeague godeva di un appoggio e di qualche protezione liberista a Bruxelles e il contrattacco FIBA ha accusato qualche battuta d'arresto. Nel frattempo, anche approfittando della distrazione delle autorità europee alle prese con il covid-19, alcune società calcistiche hanno pensato che era l'ora di uscire allo scoperto con il progetto SuperLega, anche per parare delle iniziative FIFA che ventilavano nell'aria. La storia la sapete.

Ieri il parere dell'Avvocato generale della Corte di Giustizia dell'UE Rantos ha inflitto un colpo durissimo al progetto che oggi viene portato avanti solo da Real Madrid, Barcelona e Juventus. Il parere è stato richiesto alla Corte di giustizia europea dai giudici di Madrid che stanno esaminando se FIFA detenga un monopolio illegale sull'organizzazione dei tornei calcistici.

"Le norme della Fifa e della Uefa che sottopongono a previa autorizzazione qualsiasi nuova competizione sono compatibili con il diritto della concorrenza dell'Unione Europea" si legge nelle pagine del parere. Senza entrare nei particolari il significato pratico è questo: i tre club sono liberi di organizzare tornei al di fuori del mondo FIFA, ma l'organizzazione mondiale è altrettanto libera nell'escluderli dai suoi. 

Come scrive stamani Tuttosport, non è vietato "alla Fifa "Possibili tornei extra Fifa e Uefa Ma è giusto punire chi vi partecipa" e alla Uefa, alle loro federazioni o alle loro leghe nazionali di minacciare sanzioni nei confronti dei club affiliati a dette federazioni qualora questi ultimi partecipino a un progetto per l'istituzione di una nuova competizione che rischierebbe di pregiudicare gli obiettivi legittimi perseguiti da tali federazioni di cui essi sono membri. Tuttavia, le sanzioni che comportano l'esclusione di giocatori che non sono coinvolti nel progetto in questione sono sproporzionate, in particolare per quanto riguarda la loro esclusione dalle squadre nazionali."

Rantos sottolinea che le stesse norme "non ostano alle restrizioni, nello statuto della Fifa, per la commercializzazione esclusiva dei diritti relativi alle competizioni organizzate dalla Fifa e dalla Uefa nei limiti in cui tali restrizioni sono inerenti e proporzionate al perseguimento degli obiettivi legittimi."

L'arrivo di Bodiroga, uomo FIBA per gli incarichi precedentemente avuti in Federazione serba, le difficoltà economiche di ECA che non riesce a far decollare il suo prodotto, e adesso anche questo pronunciamento lavorano in favore di un ritorno nell'alveo della federazione mondiale di EuroLeague che da parte sua ha una organizzazione invidiabile da conferire come modello.

Jordi Bertomeu avrebbe avuto bisogno di diciotto miliardari, uno a testa per ognuna delle squadre iscritte, che avessero fatto cartello con un progetto economico lungimirante. Ma la frammentata composizione societaria dei suoi club è stato un punto fondamentale quanto insuperabile nella mancata crescita finanziaria del torneo, a questo punto anche più importante della mancanza di infrastrutture adeguate. E il cambiamento di vento ideologico in seno alla Comunità europea sta facendo il resto.