Lega A - Pronti alla stagione 2016-17: c'è materiale per lavorare, non gettiamo l'occasione

02.10.2016 10:56 di  Umberto De Santis  Twitter:    vedi letture
Lega A - Pronti alla stagione 2016-17: c'è materiale per lavorare, non gettiamo l'occasione

Alle 12 comincia ufficialmente il campionato di serie A 2016-17 con Enel Brindisi e Dolomiti Energia Trento che scendono in campo al PalaPentassuglia. Un anno che nelle intenzioni della nuova dirigenza di Legabasket vorrebbe essere di rinnovamento e invece sarà di transizione. Innanzitutto la stagione dovrà essere propedeutica per il rilancio della Nazionale azzurra che, dopo aver perso l'occasione con il Preolimpico di Torino, dovrà centrare il risultato importante a Eurobasket 2017 in quella che chiameremo "l'ultima occasione" di una generazione che ha espresso giocatori da NBA. Poi le novità in essere e in presentazione della Lega devono rilanciare interesse ed entusiasmo verso il nostro sport, ma già cominciano le prime critiche. Le voci, anche autorevoli, che lamentano la poca bellezza del nuovo logo, per esempio, già si esprimono sul web. Web che rimane l'unica forma di discussione non artata su certe difficoltà.

La Supercoppa italiana intanto non ha dato segni di vita. Il canale youtube di Legabasket non contiene alcuna immagine della manifestazione nel momento in cui andiamo online con l'articolo. Il buzzer beater di Ragland, la netta superiorità dell'Olimpia nelle due partite disputate, nulla è concesso alla visione dei tifosi e degli appassionati. Erased, tutto già cancellato come non fosse mai esistita la due giorni del Forum. Anche la mancata realizzazione di pagine in lingua inglese allontana un eventuale interesse che vada oltre le Alpi... Quelli di Legabasket sembra che invece di diffondere il basket abbiano come mission quella di avere un lettore in più, un like in più della Gazzetta dello Sport piuttosto che dei siti specializzati come Pianetabasket.com, Sportando, Basketnet ecc. ecc... mentre noi esistiamo per raccontare e diffondere la pallacanestro. Le società, in controtendenza alla loro organizzazione sindacale, ci inondano dei loro comunicati stampa. A quando una intelligente cooperazione tra le componenti di Legabasket? Venezia che deve chiedere il permesso per mettere il logo sulla maglia, Reggio Emilia che, unica nel panorama, si mette in proprio per produrre la trasmissione delle sue partite (speriamo che con il restyling del PalaBigi si sia curata una posizione migliore per le telecamere e l'ambientazione...), la Milano che mette diecimila spettatori per le sue gare interne non coinvolta nell'organizzazione della Supercoppa che ha visto ancora una volta la vergogna dell'anello superiore intelonato per mancanza di pubblico, sono i segnali autentici che di buone intenzioni sono piene le fosse.

Si ricomincia con l'Olimpia Milano che cercherà di costruire un ciclo vincente, ripetendosi alla caccia del ventottesimo scudetto. La supercoppa ci ha detto che la squadra di Repesa ha due marce in più. Ma la stagione è lunga e tante cose possono accadere, specie se gli italiani di Reggio Emilia costruiranno un gruppo con i nuovi arrivi, Venezia si dimostrerà concreta nella continuità aziendale che ha scelto, Sassari indovinerà la chimica, cosa che i soldi non possono comprare. Senza dimenticare che se Avellino dovesse confermare la solidità acquisita l'anno scorso e Trento la capacità di ripartenza dopo l'addio dell'uomo-simbolo Pascolo, a febbraio potremmo già assistere a una Coppa Italia vibrante. Nelle retrovie tutte le altre squadre hanno cercato di fare bene, tesaurizzando tutte le nuove leve del marketing per attrarre finanziatori e reimpostando la programmazione. Sfuggire l'anonimità di un campionato che si livella (forse) in basso quando dal basso dall'ex derelitto campionato israeliano Winner League emergono un Hapoel Jerusalem e un Simone Pianigiani con budget e parco giocatori in grado di stoppare il rilancio del Maccabi Tel Aviv. Per buona sorte è arrivato un Rimas Kurtinaitis che ci restituisce un certo spolvero. E anche qualche buon giocatore. Il discusso Gerasimenko e la sponsorizzazione Fiat. C'è materiale per lavorare, basta saperci mettere le mani.