Destiny Agbamu della Stella Azzurra, gigante di 13 anni che sogna la NBA

Nella giornata di ieri, martedì 8 novembre, ai più è sfuggita un'intervista molto interessante. Il protagonista è un giocatore di Serie A? No. Un dirigente? Un allenatore? Un presidente? No, nemmeno. Il protagonista in questione, che per una volta occupa lo spazio e le pagine di un quotidiano, non è un giocatore affermato ma un ragazzo che sogna di diventarlo. Destiny Agbamu, è questo il suo nome. 13 anni, nigeriano, alto più di due metri. Si, avete letto bene.
Sulle pagine de "Il Tempo" di Roma, troviamo una giovane stella classe 2003, atleta della Stella Azzurra, da sempre considerata società leader nel settore giovanile in Italia ma non solo. Il sogno di Destiny è quello di giocare nella NBA, nei Cleveland Cavaliers del suo idolo LeBron James, squadra del cuore del pivot africano. Beh, certo, un 13enne alto due metri e tre centimetri poteva ricoprire solo quel ruolo.
Dall'intervista della collega Francesca Schito apprendiamo che Agbamu ha iniziato a giocare a basket seriamente soltanto nel luglio del 2015 ed è già uno strepitoso protettore del ferro. Agile nonostante la stazza, efficacissimo anche come realizzatore, il nigeriano è diventato il gioiello di un vivaio da sempre tra i più floridi d'Italia, spiccando sia con la maglia dell'Under 15 Eccellenza che con l'Under 14 Elite. Il suo arrivo a Roma, come quello di tantissimi altri giovani, è merito della Stellazzurra Basketball Academy, una vera e propria fabbrica di talenti. «Mi piace essere qui - afferma proprio il giovane talento - la vita è così facile e comoda rispetto al mio Paese». Una frase che, soprattutto se pronunciata da un ragazzino, fa un certo effetto e che ci fa capire quanto noi, in Italia, possiamo ritenerci davvero fortunati.
Per quanto riguarda il basket nel suo Paese, il giovane africano racconta: «In Nigeria ci sono soltanto grandi squadre, quindi se vuoi giocare a pallacanestro o vai da loro oppure non c'è possibilità di giocare ed affermarsi come professionista. Qui invece esiste una realtà come la Stella Azzurra che ti dà l'opportunità di giocare a basket e anche di farlo nel modo che mi piace di più, cioè allenandomi duramente, potendo pensare al basket per gran parte della giornata. Mi piace pure che qui a noi giocatori vengono dati stimoli di ogni genere che mi fanno crescere anche come uomo». Già, uomo, quello che Destiny ancora non è. Un semplice ragazzino che ha voglia, però, di crescere e di diventare grande in fretta. Ma ambientarsi nel nostro Paese, specie per un ragazzo extracomunitario, non è mai facile: «È stato abbastanza difficile - prosegue Destiny a "Il Tempo" - ma il fatto di essere venuto qui per fare sport rende tutto molto più semplice. Ci sono parecchie differenze rispetto alla Nigeria per quanto riguarda lo stile di vita, ma come si vive qui per me è comunque normale, mi sono adattato velocemente, grazie anche al mio carattere espansivo e all'ambiente dell'Academy che ti fa sentire accolto come in una grande famiglia, composta da persone che arrivano da ogni parte del mondo».
Chissà se un giorno lo vedremo tra i professionisti, magari nella NBA, nella sua squadra del cuore: i Cleveland Cavaliers di King James. Ma per quello c'è ancora tempo, tanto tempo.