ANTEPRIMA - Buffa e Tranquillo Reunion: conversazione tra due amici bravi e fortunati

Una cavalcata attraverso 30 anni di vita, basket e amicizia. Con la promessa che gli spettatori non saranno “orfani” altri due anni. La sera di Natale 2015, prima dell’attesa partita tra Golden State e Cleveland, ci sarà su Sky Sport un evento parimenti agognato dagli appassionati di pallacanestro e di Nba ovvero la “Reunion” tra Federico Buffa e Flavio Tranquillo, sottotitolata “We love this game”. Ho avuto la fortuna di poter vedere in anteprima la lunghissima conversazione (circa 100 minuti) registrata tra i due super professionisti che si sono affiancati nelle telecronache tra il 1996 e il 2013, quando Buffa ha deciso di lasciare il suo partner per dedicarsi prima agli speciali “Buffa racconta” e attualmente al teatro.
Inutile nasconderlo: tutti sentivano la mancanza di Buffa e Tranquillo. Tutta quella generazione come la mia e come quelle successive che grazie a loro si sono appassionate alla Nba, al basket, al giornalismo. Gli orfani del duo hanno chiesto, attraverso Facebook soprattutto, di poterli riascoltare magari per celebrare l’addio di Kobe Bryant al basket. Nello speciale si è parlato ovviamente di questo, ma anche di tanto altro, praticamente di come sono nati e come hanno vissuto questa incredibile avventura. Si parte dai campetti milanesi, dal basket giocato, si prosegue all’incontro del 1983 a “Radio Panda” dove Buffa era prima voce per le partite dell’Olimpia Milano e Tranquillo sua “spalla”. I ruoli poi si capovolgeranno.
Buffa passa attraverso una vita da avvocato-procuratore, appassionato viaggiatore, studioso della cultura americana e del basket. Tranquillo ha una carriera più naturalmente indirizzata verso il giornalismo televisivo. Il comune denominatore è la pallacanestro. Il mitico due nasce nel 1996 grazie a Tele + dove va in onda la telecronaca di Lakers-Phoenix. Shaquille O’Neal appena arrivato a Los Angeles dove fonderà una dinastia e Phoenix dove esordisce un certo Steve Nash… Gli astri sono allineati.
È l’inizio di un’era che conosciamo bene e che non ci sarebbe mai stata senza una serie di “sliding doors”, coincidenze e opportunità favorevoli. Oltre che bravissimi, bisogna essere anche fortunati. L’Nba esplode negli anni ’90 con l’era Jordan. Un altro Jordan, Aldo Giordani, era stato il maestro dei due giornalisti. La tv a pagamento investe sullo spettacolo del basket americano e per poco Federico Buffa, inizialmente commentatore di Ncaa con Paola Ellisse, non viene scartato dopo la prima telecronaca. Si passa da un possibile fiasco a commentare l’All-Star Game di Cleveland del 1997 dove vengono premiati i migliori 50 giocatori di sempre, poi le finali Nba 1997 e 1998 dove Jordan scrive le pagine più memorabili. “Oggettivamente si passa da zero a troppo”, è il commento di Buffa. Poi gli anni 2000, l’affermazione di Sky e tutta l’era internet che hanno incoronato i migliori commentatori di sport italiani mai esistiti.
Al posto giusto, al momento giusto e con le qualità che servono a diventare grandi. Questa è la storia di due amici che si conoscono da sempre e che hanno fatto una strada che mai avrebbero immaginato di poter fare (per lavoro!) godendo del privilegio di vedere da vicino e parlare di ciò che amano: il basket Nba che è poi diventato un fenomeno planetario mentre lo vivevano. Nella conversazione si parla così di Jordan, Stockton e Malone, Kobe Bryant, Iverson, LeBron James e tutte le emozioni vissute assieme.
Federico Buffa ringrazia Flavio Tranquillo o viceversa. Probabilmente nessuno dei due sarebbe diventato ciò che è senza l’altro. Il successo ottenuto ha permesso al primo di cambiare strada e tentare col teatro. Ambizione personale, fascino di fare ciò che non sa ancora fare, sono le ragioni che hanno spinto Buffa a rinunciare ad altri anni di sicuri successi. In pratica oggi può scegliere cosa vuole essere e ne ottiene anche grosse soddisfazioni grazie alla sua bravura di story-teller. Tranquillo resta ovviamente a Sky e a commentare il basket, capo della redazione che svolge un eccellente lavoro.
La buona notizia? A parte godersi la conversazione, la promessa di rivedersi al prossimo Natale. “Puoi scommetterci”, è il commento di Buffa.