Milano, il fiero guerriero è solo una mascotte? Considerazioni a mente fredda

Fonte: Carlo Fabbricatore
Milano, il fiero guerriero è solo una mascotte? Considerazioni a mente fredda

Vorrei fare alcune considerazioni a mente fredda sulla partita EA7 vs Panathinaikos.
A scanso di equivoci voglio dichiararmi: nel mio petto batte un cuore Olimpia e per questo motivo, probabilmente, sarò di parte.
Partirei da alcuni dei più frequenti commenti che si potevano sentire al Palazzo di Assago e che a mio parere non hanno nessun fondamento:
1) “Ci sono dei giocatori che sono venuti, profumatamente pagati, a svernare a Milano”. Questo è l’appunto mosso ai “tre greci” e Cook. Chi non ha praticato sport in modo professionale (non dico professionistico) non può capire cosa voglia dire esporsi a figuracce davanti ai propri tifosi; neanche il giocatore dalla mente più contorta potrebbe concepirlo. Gli insulti del proprio pubblico lacerano l’animo facendo veramente male.
2) “Qui vivono troppo bene!” Non credo che Atene e Valencia siano città invivibili, soprattutto per delle stelle dello sport.
3) “Non reggono lo stress da grande palcoscenico”; non mi sembra che gli anni scorsi giocassero il torneo dei bar.
4) “Si sono imbolsiti dall’oggi al domani”; anche questa teoria non regge in quanto sono tutti giocatori nel pieno della propria maturità fisica e nessuno ha subito particolati infortuni.
5) “L’allenatore non è abbastanza duro e lucido”. Non credo che degli atleti professionisti debbano avere a capo un domatore di leoni.
Ma allora cosa succede?  Quali potrebbero essere i mali che stanno devastando l’Olimpia?
Secondo me esistono molte concause. Partirei da un’ immagine abbastanza facile da cogliere: manca lo sguardo della tigre. L’altra sera bastava guardare il riscaldamento per vedere negli occhi lo stato di insicurezza; è evidente che quando non hai la consapevolezza della tua forza tutto diventa più difficile. Non vorrei però dilungarmi sui problemi psicologici, perché a questi livelli non reputo sia serio parlarne. Cosa dovrebbe fare un chirurgo quando un paziente muore sotto i ferri?
Parlare di programmazione va benissimo, ma non si può non dichiararsi pretendenti al titolo; Milano non ha bisogno di una stagione interlocutoria: giocare per vincere è nel DNA del club anche se ormai da tanti, troppi anni manca la vittoria. Armani deve essere gratificato per i suoi investimenti. Toti e Benetton siano da monito.
Qualche giocatore non sta giocando ai livelli sperati, mi sembra che ad esempio Nicholas non sia messo nelle situazioni più adatte alle sue caratteristiche offensive. La sua migliore peculiarità è uscire dai blocchi per prendersi un tiro semplice, se deve costruirselo è un altro giocatore.
Fotsis è un grande atleta, ha dei mezzi fisici straordinari e un buon tiro ma spesso non è nel posto giusto al momento giusto.
Bourousis sta diventando un caso: se difende  commette subito fallo, altrimenti  subisce tutti i centri avversari, ad esempio l'altro ieri Batiste e Vougioukas.
Cook non riesce a dare l’impronta alla squadra; è fondamentale in una formazione con molti giocatori nuovi avere il “capo” che non può non essere che il playmaker. Finora questo si è visto sporadicamente.
Mancinelli probabilmente è quello che fino a questo momento ha giocato meglio, ma adesso le difese incominciano ad adeguarsi al suo movimento da post basso limitandolo nelle sue azioni di semigancio e ribaltamento di palla.
Rocca, presenza fisica e simbolo dello spirito Olimpia, incarna in chiave moderna Kenney, ma i suoi pochi centimetri e la sua non grande pericolosità in attacco lo rendono a livello di Eurolega una incognita anche perché dal perimetro viene “battezzato” facendo sì che il suo marcatore si chiuda a centro area intasandola.
Giacchetti ha fatto il suo dovere, entro i suoi limiti.
Hairston forse era l’unico che stava giocando con più continuità, ma in questo momento è infortunato e purtroppo il suo rientro sembra posticipato.
Dei giovani che dire, troppo poco impiegati per poterli giudicare in modo corretto. Sicuramente il maggior minutaggio l’ha avuto Gentile che sta forzando troppo; non deve fare il salvatore della patria.
Filloy troppi pochi minuti per poterlo giudicare.
Melli e Radosevic li metterei insieme perché qualche buono scampolo di gara lo hanno anche giocato, ma devono dare molto di più. E’ importante che in allenamento continuino ad impegnarsi al massimo per potersi ritagliare un maggiore minutaggio.
La squadra nel suo complesso in attacco produce poco, anche l'altra sera il punteggio è stato basso; grande preoccupazione sono le palle perse, anche in modo banale. La palla circola poco e specialmente i piccoli abusano del palleggio. Le percentuali di tiro da fuori sono deficitarie: questo, giovedì è stato lampante, permette alle difese avversarie di chiudersi in area, limitando così il gioco vicino a canestro di Mancinelli e Rocca. Il pick and roll portato sempre dagli stessi giocatori sta diventando troppo prevedibile e anche qui le difese avversarie si stanno adeguando in modo automatico. Poco contropiede significa non avere punti facili. Questo nasce da una difesa non troppo arcigna e da una non corretta applicazione del taglia fuori. Poca reazione sulle palle vaganti, altra lacuna.
Assoluzione completa per la proprietà: Armani ha investito molto nel progetto sportivo e sta dimostrando una grandissima pazienza e passione. Anche il pubblico assolto con formula piena: tutto sommato molto partecipe anche quando le partite hanno preso pieghe imbarazzanti.
Ho lasciato per ultimo Scariolo: capisco che  la situazione non sia delle migliori e più serene, tuttavia pur non sapendo cosa dica nello spogliatoio, mi permetto di sconsigliargli di fornire ai giocatori l’alibi dei problemi psicologici perché sono tutti abituati a questi livelli di pressione. Il profilo basso per una società come l’Olimpia AE7 non è concepibile: si gioca per raggiungere i massimi traguardi. Rivogliamo l’Olimpia ai vertici, ma principalmente vogliamo vedere uomini veri, combattenti che si spellano le ginocchia. Poi, le vittorie vengono di conseguenza. Ultimo consiglio: deve cercare di dare una migliore organizzazione offensiva per limitare le palle perse che in questo momento sono veramente troppe.
Domani c’è il derby con Varese: confidiamo di poter vedere una squadra che butta il cuore oltre l’ostacolo al di là del risultato.
Mi rendo conto di essere stato di parte ma al cuor non si comanda.
Buona pallacanestro a tutti

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