LBA - Sassari: il ds Sartori sulle conferme, la scelta Dinamo, la prossima Serie A

Giornata di presentazioni in casa Dinamo Banco di Sardegna. Nella mattinata di lunedì, il nuovo direttore sportivo Mauro Sartori ha incontrato i giornalisti di carta stampata, web e tv nella Club House societaria di via Nenni. A fare gli onori di casa, il direttore generale Jack Devecchi. "Conosciamo bene Mauro Sartori e siamo orgogliosi di averlo con noi. Abbiamo valutato diversi profili per questo ruolo, cercando una figura che potesse interpretare al meglio il compito di direttore sportivo. Fin da subito abbiamo avuto un grande feeling. Ci ha colpito la sua voglia di uscire dalla comfort zone di Venezia per accettare una nuova sfida importante come quella di Sassari. La sua storia parla da sola: arriva da una realtà solida e strutturata, che ha disputato campionati di alto livello sia con la sezione maschile che con quella femminile, oltre a diverse partecipazioni alle coppe europee. Chi meglio di lui per guidare questa nuova fase? Benvenuto Mauro e buon lavoro", ha detto, confermando anche la presenza in Europa della Dinamo anche nella prossima stagione.
LE PAROLE DI MAURO SARTORI
Saluti: "Ringrazio la società per la fiducia. Appena ho saputo dell'opportunità, mi sono attivato per capire se potevo essere il profilo giusto. Il feeling è nato subito e in breve tempo abbiamo trovato un accordo, condividendo progettualità e visione. È stato un percorso molto naturale. Lasciare Venezia è stata una scelta importante, ma sentivo il bisogno di uscire dalla mia comfort zone. Sassari rappresenta una realtà molto simile a quella da cui provengo: si è vinto tanto, si è lavorato bene su maschile, femminile e giovanili. Mi sono sentito da subito a mio agio."
Accolgo questa nuova sfida con entusiasmo e tanta voglia di fare. Non vedevo l'ora di arrivare qui per riabbracciare volti noti: da avversario ho incrociato più volte la Dinamo, ma conoscevo già molte persone all'interno della società. Ora guardiamo avanti, con l'obiettivo di costruire un progetto solido. Chi viene a Sassari deve condividerne ambizioni e principi: non sempre è facile, ma stiamo lavorando per individuare i profili giusti, analizzando il mercato con attenzione."
Le conferme e il mercato
"Sulle conferme, ci stiamo muovendo su tutti i fronti. I 'matrimoni' si fanno in due: le nostre intenzioni devono essere condivise dalle controparti. Sappiamo chi vorremmo rimanesse, chi vuole rimanere e in quel senso stiamo lavorando. Dobbiamo essere pronti a ogni scenario, e ci stiamo preparando per non farci trovare impreparati.
La Dinamo ha sempre avuto grande appeal, grazie al suo percorso simile a quello della Reyer Venezia: una realtà che ha saputo mettere in difficoltà le grandi del basket italiano. Oggi però il panorama è cambiato: leghe come quelle asiatiche o l'Australia stanno drogando il mercato dal punto di vista economico. Nonostante ciò, riceviamo riscontri positivi: i giocatori sono ancora attratti dal progetto Dinamo, ed è una testimonianza della credibilità della società. Vorremmo costruire una squadra che porti grande energia in ogni fase del gioco. Ripartiremo dai punti fermi, da chi vorremmo confermare, e dai nuovi profili che stiamo valutando. L'obiettivo è avere una squadra aggressiva, che sappia divertire.
Le certezze? Sicuramente Vincini, che ha fatto passi da gigante e si è fatto trovare sempre pronto. È un patrimonio della Dinamo e speriamo possa essere parte integrante del nostro futuro. L'altro punto fermo è Rashawn Thomas. Per il resto ci sono situazioni personali da valutare: nella vita di tutti noi possono esserci cambiamenti, e quando ci sono richieste particolari, chi vuole avvicinarsi a casa. Dobbiamo saper ascoltare e trovare un equilibrio tra esigenze personali e progetto sportivo."
La prossima LBA
"Il prossimo campionato sarà ancora più competitivo. Torneranno piazze storiche come Cantù e Udine, con budget importanti. Sono realtà appetibili che alzeranno il livello. Difficilmente avranno un impatto immediato come Trapani, ma renderanno il campionato ancora più duro, e noi dovremo essere pronti".
Aneddoto personale
"Non ho mai firmato per Sassari da giocatore, ma ci andai vicino. Quando entrò in vigore la legge Bosman, non rientravo più nei piani di Trieste, Siena non mi aveva riscattato e rimasi svincolato. Avrei potuto restare ad allenarmi qui, probabilmente avrei firmato. Ma ascoltai un procuratore che mi propose la Grecia, e sbagliai. Ancora oggi lo considero un errore."