Dan Peterson: «Virtus Bologna per tre ragioni superiore a Brescia»

Dan Peterson firma un editoriale su La Gazzetta dello Sport e parla di tre motivi che rendono la Virtus Bologna superiori alla Germani Brescia, con la serie finale Scudetto ora sul 2-0. "Primo, in difesa è stata una piovra. Questione certo di preparazione, strategia e tattica per come coach Ivanovic ha impostato la partita, ma al centro di tutto ci sono grandi fondamentali, a partire dalla capacità di aiutare e recuperare: incisiva perché prima di tutto ognuno ha marcato il suo uomo come se non avesse aiuto [...] Secondo fattore: la stella della partita è stato Pajola. Io un giocatore così non l'ho mai allenato: ha un po' dell'abilità difensiva di Vittorio Gallinoli, l'agonismo di Roberto Premier e la versatilità di Renzo Bariviera. Non è esattamente un playmaker anche se sa sacrificarsi nel ruolo e in gara-due ha messo anche canestri importanti: insieme a Shengelia è l'anima della squadra, che rispecchia la sua grande personalità [...] Terzo fattore, vedo un Dusko Ivanovic un po' diverso da quello visto in passato: sappiamo che è un allenatore durissimo e molto esigente, anche un po' stressante per i giocatori, e invece come già in gara-1 in questa serie ha trasmesso calma, fiducia, pazienza. Una direzione della partita per me senza macchia in cui ha fatto i cambi giusti, sapeva esattamente chi doveva essere in campo e quando chiamare timeout: una gestione da manuale da far vedere a tutti i giovani allenatori".
Peterson elogia anche Brescia: "La cosa che mi ha impressionato della Germani è che non ha paura. In questo momento non ci sono allenatori italiani migliori di Poeta, una guida molto positiva. Sanno benissimo di essere sotto 2-0 ma anche di avere due partite in casa e se le vincono possono tornare a Bologna con fiducia, senza nulla da perdere e con tutta la pressione sulla Virtus".