Cantù, Allievi, la Serie A: "Ora dobbiamo consolidarci e diventare competitivi"

Roberto Allievi, presidente dell’Acqua San Bernardo Cantù, ha sottolineato i tre fattori da cui la società non dovrà prescindere nell'affrontare l'avventura di questo ritorno in serie A in una intervista concessa stamani al Corriere della Sera: la partecipazione popolare al progetto del club, la concretezza brianzola nel fare scelte oculate, una programmazione non soltanto sportiva per rendere la squadra competitiva ai livelli che le competono, sia sul campo che storicamente.
Identificazione del territorio. “Ho percepito una grande partecipazione alle sorti della Pallacanestro Cantù, come se tutta la nostra comunità, fatta di tifosi, pubblico, sponsor grandi e piccoli, si fosse identificata, si fosse sentita parte di questo grande progetto. E forse si è raccolta in un unico grande sogno perché poi alla fine lo sport è anche fatto di sogni. La nostra è una società dove ci sono tante teste, una compagine molto estesa con un progetto proiettato nel futuro”.
Serie A e gli obiettivi di Cantù. “Siamo brianzoli, con i piedi ben appoggiati a terra: dobbiamo consolidare la squadra e la nostra presenza in serie A. La nuova Arena ci porterà risorse supplementari, costruiremo una realtà ancora più competitiva e con un respiro magari europeo. Insisteremo con questo processo di consolidamento economico finanziario che ci possa garantire un futuro sicuro, certo e legato al territorio. La nostra nuova squadra? Sono al lavoro il nostro allenatore Brienza e il general manager Santoro: hanno fatto scelte oculate che ci hanno portato in serie A”.
Un auspicio: rivedere Cantù in Europa. “Prematuro parlarne adesso. Certo è che faremo una programmazione economica e finanziaria almeno triennale per formare una squadra competitiva a livello nazionale e internazionale”.