Silvia Mezzanotte: 'Ecco il mio Inno di Mameli dedicato alla Virtus'

Fonte: marco tarozzi - uff stampa
Silvia Mezzanotte: 'Ecco il mio Inno di Mameli dedicato alla Virtus'

Dopo Andrea Mingardi, dunque, tocca a Silvia Mezzanotte. Domenica sarà la grande vocalist bolognese, cantante dei Matia Bazar ma anche protagonista di un originalissimo percorso musicale da solista, a raccogliere il testimone dal bluesman dalla voce impareggiabile e a cantare l’inno di Mameli prima dell’inizio di Granarolo-Acqua Vitasnella. Un’abitudine mutuata dalle grandi arene dello sport Usa, che in Italia ha raramente attecchito e che nel mondo del basket è “copyright” della Virtus, nel senso che fin qui è stata proposta, con successo, solo alla Unipol Arena. Mingardi è stato il “pioniere”, Silvia sarà la prima voce femminile a cimentarsi con “Fratelli d’Italia”. “Sarà una versione particolare. Il mio pianista, Pino De Fazio, me l’ha fatta ascoltare e me ne sono innamorata. Accordi in chiave jazzistica appoggiati su una linea melodica tradizionale. Così, abbiamo deciso di creare qualcosa di unico per questo appuntamento, e siamo pronti. C’è un po’ del mio mondo musicale in questa interpretazione di un brano che è nella storia della nostra patria, e dunque nella nostra tradizione”. E’ bello pensare che grandi voci che lasciano il segno nel mondo della musica abbiano radici a Bologna, sapere che scelgono casa Virtus per i loro omaggi così particolari. La storia professionale di Silvia Mezzanotte è di alto livello. In evidenza a Sanremo Giovani già nel 1990, ha collaborato con artisti del calibro di Francesco De Gregori, Laura Pausini, Andrea Bocelli. Voce dei Matia Bazar dal 1999 al 2004, e di nuovo dal 2010 ad oggi, ha vinto col gruppo di Giancarlo Golzi il Festival di Sanremo nel 2002. Ma da diversi anni ha intrapreso anche una carriera solista che è culminata nel progetto “Regine”, in cui Silvia “reinventa” con atmosfere jazz grandi interpreti di tutti i tempi, da Sarah Vaughan a Edith Piaf, da Ella Fitzgerald ad Amalia Rodriguez, da Liza Minelli a Mia Martini. Attualmente è impegnata su più fronti: con i Matia Bazar ha portato avanti “MB Summer Tour2014” , un viaggio musicale che ripercorre una lunghissima carriera (nel 2015 ricorre il quarantennale dalla fondazione del gruppo), con le sue “Regine” continua a trasmettere emozioni nei teatri italiani, e con le masterclass resta continuamente a contatto con i giovani talenti che incontra nelle accademie musicali di tutta Italia. Agenda fittissima, nella quale ha trovato spazio questo regalo alla Virtus. “Che effetto mi fa? Sono emozionata e onorata. Ho fatto una mia ricerca personale, e sono state poche le cantanti che hanno potuto esprimersi attraverso l’inno nazionale. Da noi lo hanno fatto Emma Marrone, Arisa. Ma nel basket credo sia una cosa estremamente innovativa, e mi fa particolarmente piacere che tocchi a me”. La sfida con Cantù è di cartello, dunque canterà in un palazzo bello pieno. “Pensare che possano esserci anche sei, settemila persone fa tremare i polsi anche a chi è abituato ad esibirsi. Anche perché sei alle prese con il tuo inno nazionale, non con un pezzo qualsiasi”. Andrea Mingardi, che l’ha preceduta, dice scherzosamente che se lei di cognome facesse Midnight la esalterebbero ovunque nel mondo, per quanto è brava. “Andrea è una bella persona, lo ringrazio. Mi fa piacere che mi passi il testimone. Con lui ho collaborato diverse volte, ha una voce meravigliosa. L’ultima volta è stata proprio alla Unipol Arena, alla festa dei musicisti bolognesi per salvare la chiesa di Santo Stefano, e lui era in prima fila nell’organizzare l’evento”. Un cuore virtussino, quello di Mingardi. E quello di Silvia Mezzanotte? “Non può essere diversamente. Per più di un motivo. La passione me l’ha trasmessa mia sorella, che mi ha avviato al mondo del basket. Siamo spesso in parterre alla Unipol Arena, e vedere lo spettacolo di una partita mi affascina. Sono sempre stata un’amante di sport completamente diversi, come il pattinaggio artistico o la danza aerobica. Altri mondi. Non potrei mai seguire il calcio, ad esempio, non mi ispira. Invece, il basket ha gesti atletici che mi appassionano. E se a compierli sono giocatori che indossano una canotta bianconera, sono più felice”.