Montegranaro. Vanoncini, il figliol prodigo ridà vita alla passione mentre il basket uccide Teramo e Treviso

L'assemblea della Lega Basket, in attesa del consiglio federale di sabato, esclude abruzzesi e trevigiani. Si va verso una serie A a 16 squadre con una sola retrocessione. In contemporanea, il vice coach tornato in casa Sutor dispensava amore verso società e tifosi di Montegranaro.
MONTEGRANARO - Chissà quale notizia avrà reso più felici gli appassionati di basket di Montegranaro: l’esclusione da parte della Lega di Teramo e Treviso o le prime parole del figliol prodigo Stefano Vanoncini come vice allenatore della Sutor.
La prima notizia ha un sapore agrodolce. L’amaro del fallimento di un movimento che inghiotte i suoi figli, il dolce della certezza che se la Fip sabato confermerà il volere delle squadre, la prossima stagione ci sarà solo una retrocessione.Teramo si è chiamata fuori da sola, affogata nei suoi debiti al termine di una stagione drogata che l’ha vista salvarsi sul campo e morire in ufficio. Alla faccia di Casale e dei milioni di euro dei piemontesi. Treviso è un paradosso del basket italiano. Squadra blasonata, marchio storico e cuore del basket giovanile con il suo meraviglioso centro sportivo, la Benetton, che mai più così si chiamerà, non ha saputo fare le cose in fretta. Le ha fatte bene, ma lentamente. Sbagliando passaggi elementari e provando a prendere la scorciatoia. Che si è rilevata come quelle in montagna che tagliano i sentieri: più complicata della via maestra.
La seconda notizia è riassunta dal vice allenatore più amato dai tifosi che la società ha voluto fortemente. Al punto da metterlo come tassello fermo ancor prima di scegliere Recalcati. “Chi ha lavorato alla Sutor sa quello che rappresenta questa Società per i tifosi, per Montegranaro, per il territorio tutto. La mia motivazione parte da questo fattore: sapere di essere parte di qualcosa di così amato ti fa, inevitabilmente, scattare la voglia di dare il centouno per cento di te stesso e di ricambiare così questo amore”.
Chi non avrebbe riabbracciato un tecnico capace di parole così veregrensi. “Tornare a Montegranaro per me significa, letteralmente, tornare a casa. Sono emozionato, onorato, elettrizzato dall’idea di fare l’assistente a un mito della pallacanestro italiana come coach Carlo Recalcati”.
Chissà quale sarà la notizia che avrà reso più felici gli appassionati di basket di Montegranaro, chissà…
Raffaele Vitali