LBA - Riccardo Visconti e il cammino che l'ha portato in Nazionale

LBA - Riccardo Visconti e il cammino che l'ha portato in Nazionale
© foto di Italbasket

Riccardo Visconti, dopo il convincente debutto con la Nazionale Italiana contro l’Ucraina, è stato intervistato dal “Corriere dello Sport”, per ripercorrere tutto il cammino fatto per arrivare a vestire la maglia azzurra.

Tardivo l'approdo in Nazionale. “Francamente non mi sono mai posto il problema perché da sempre sono abituato a lavorare duro per migliorare e guadagnarmi ciò che ottengo col sudore. Ho vinto due medaglie con le nazionali giovanili, ma l'esordio contro l'Ucraina resta e resterà un momento indimenticabile. Quando Pozzecco mi ha chiamato per entrare non ho avuto troppo tempo di pensare a cosa stesse accadendo”.

Pesaro è casa. “Alla Carpegna Prosciutto si sta costruendo un bel progetto. Come dirigenti ci sono due totem della pallacanestro italiana come Costa e Magnifico, un legame importante con il passato. E un coach eccezionale come Repesa: ho accettato Pesaro dopo la sua telefonata, ci ha messo un attimo a convincermi. Lui è come un professore universitario di pallacanestro con la sua conoscenza infinita”.

Il sogno di diventare un professionista. “Avevo 13 anni, ma giocavo da quando ne avevo 4. Seguivo mia sorella Alessandra che stava in serie A, e da bimbetto ricordo il mio primo canestro. Lo feci con una palla di carta durante l'intervallo della sua partita. Penso sia stato un segno. Poi a 13 anni ho fatto le valigie per andare a Venezia. Mamma non era d'accordo, ma quando giovedì si è commossa accanto a papà in tribuna, vedendomi in azzurro, credo mi abbia dato ragione”.