Femminile - Irene De Vettor, da Venezia a Roseto protagonista nel basketball

08.03.2020 16:28 di  Alessio Di Massimantonio   vedi letture
Femminile - Irene De Vettor, da Venezia a Roseto protagonista nel basketball

In occasione della festa della donna abbiamo intervistato una giovane promessa del basket femminile : Irene De Vettor. Classe 2000, scuola Venezia e Treviso, attualmente milita nelle fine delle  Panthers Roseto in Serie B, apportando alla causa 10 punti di media con un career-hight di 22 nella sfida contro la Pallacanestro Roma.

A che età hai iniziato a praticare basket? Hai avuto difficoltà ad avviarti in questa disciplina? Provavi imbarazzo?

Irene: Ho iniziato a praticare basket all’età di 6 anni. No, non ho avuto condizionamenti di alcun tipo, siano essi sociali o religiosi.

Sono 2 anni che ti trovi a Roseto. Ti sei ambientata o provi ancora nostalgia di casa?

Ho fatto un salto nel vuoto 2 anni fa.  Certo, ero già venuta qualche anno fa qui vicino a Giulianova per un torneo giovanile, ma viverci è un’altra cosa. Ad ogni modo mi sono subito sentita a casa grazie al clima accogliente di Roseto e dei rosetani. Lo staff de “La Baia del Re” (hotel di Cologna, N.d.R.) , nomen omen, mi tratta come una regina e di conseguenza sento poco la nostalgia di casa.

Tutto meravigliosamente perfetto, dunque. Anche in campionato, dove le Panthers viaggiano ai piani alti della classifica sospinte da un pubblico numeroso e sportivo. Il sogno A2 è realizzabile?

Ad inizio stagione non ci aspettavamo di ritrovarci in vetta. Questo risultato è stato reso possibile grazie al lavoro giornaliero di tutta la squadra. Giochiamo ogni partita con la mente libera senza la pressione di dover vincere ad ogni costo. Poi ovvio giocare in una città simbolo del basket italiano con 700 persone al palazzo ti dà una marcia in più.

700?!? Accipicchia, ma anche in trasferta venite accolte da folle gremite o Roseto è una mosca bianca?

No, purtroppo ritengo che il basket femminile non abbia la giusta visibilità.

E del calcio femminile che mi dici? L’estate scorsa l’europeo delle azzurrine ha attratto molti curiosi. Frutto di una vera emancipazione o semplicemente una nuova frontiera del betting?

Se la mettiamo sulle scommesse anche il basket offre le sue opportunità come ormai qualsiasi tipologia di sport. Non vedo comunque una vera emancipazione in vista, anzi, ritengo che molti vedano ancora una netta distinzione tra sport adatti ai maschi e sport adatti alle donne. E’ una cultura retrograda che dobbiamo ancora debellare.

Tu segui la pallacanestro maschile?

Certo! Ed ovviamente tifo la Reyer! Sono orgogliosa di vedere la squadra della mia città trionfare in Italia ed Europa (2 Scudetti,1 Europe Cup, 1 Coppa Italia), coach De Raffaele non sbaglia un colpo!

L’ennesima dimostrazione che noi uomini dobbiamo imparare tanto da voi donne. Grazie Irene è stato un vero piacere! In bocca al lupo per il prosieguo del campionato e della tua carriera.