BI come Basket: Intervista a Matteo Soragna (VIDEO)

01.05.2012 13:45 di  Luca Rosia   vedi letture
Matteo Soragna (Angelico Biella)
Matteo Soragna (Angelico Biella)

Nel viaggio alla scoperta del basket piemontese non poteva mancare l’incontro con uno dei protagonisti della storia di Pallacanestro Biella: il capitano Matteo Soragna. Infortunatosi alla spalla al terzo minuto della gara contro la Dinamo Sassari, la stagione di Matteo quest’anno si è conclusa con dieci giorni di anticipo. Nell’attesa di rivederlo presto in campo l’abbiamo incontrato per una chiacchierata a tutto tondo su passato presente e futuro. Per Piemonte Notizie e Pianeta Basket ricordi e aspirazioni di una colonna della pallacanestro italiana.

Matteo, in sedici anni di carriera hai esaudito tutti i tuoi sogni, ce n’è uno che vorresti si realizzasse nella vita che inizierai il giorno che smetterai di giocare a basket?
“Mi piacerebbe realizzarmi anche nelle cose che farò dopo la pallacanestro. Credo sia il desiderio di chiunque, riuscire ad arrivare al massimo livello qualunque cosa si faccia. Non sò ancora cosa succederà e soprattutto quando perchè mi piace ancora tantissimo giocare, però realizzarmi anche nel post-pallacanestro sarà l’obiettivo principale”.

Te lo sei già immaginato il giorno in cui dirai addio al basket?
“Per adesso no, anche se qualche pensiero comincia ad avvicinarsi. Sono ancora molto entusiasta e ho tanta voglia di allenarmi e di giocare, quindi quel giorno spero si possa protrarre nel tempo il più possibile. Sò comunque che prima o poi arriverà”.

Cosa ricordi delle prime quattro stagioni qui a Biella?
“Tutta la crescita che c’è stata dalla promozione in A1. Ho giocato tanto, sono diventato protagonista, a Biella sono arrivato in nazionale per poi starci un po’ di anni. Il ricordo è soprattutto quello di essere diventato un giocatore di Serie A”.

Treviso poi è stata la tappa che ha cambiato un po’ tutto: lì sei diventato un campione.
“Quando arrivi al livello più importante sei contento perchè vuol dire che hai lavorato bene, che hai avuto la possibilità e perchè no, che sei stato anche fortunato. A Treviso mi sarebbe piaciuto rimanerci più anni o forse arrivarci un po’ prima con l’età. Sono contento di aver gustato la massima pallacanestro anche con un club”.

Quale giocatore avversario sul campo ti ha fatto impazzire di più?
“Ce ne sono stati tanti. Mi ricordo che facevo sempre tantissima fatica a marcare Gorenc, poi ovviamente Ginóbili è stato un avversario meraviglioso con cui scontrarsi”.

Un giocatore avversario che invece avresti voluto come compagno di squadra?
“Smodiš perchè è fortissimo e Diamantidis perchè passa la palla in maniera meravigliosa”.

Parliamo invece dei giocatori con i quali hai giocato. Il numero uno?
“Questa è una domanda tosta. Mi piace ricordarne diversi. Ramūnas Šiškauskas è stato uno dei più forti mentre in nazionale sono orgoglioso di aver giocato con Baso. Ce ne sono stati tanti altri, però Šiškauskas e Basile come etica e come talento sono incredibili”.

Ricordi ancora il giorno del tuo debutto in Serie A a Varese? Era il 29 settembre 1996…
“Ho debuttato quando giocavo a Pistoia con coach Bujosevic, entravo negl’ultimi cinque minuti e difendevo sul giocatore più pericoloso e poi uscivo e non rientravo più. Sì, mi ricordo quel giorno, anche perchè mi sono preso dei cazziatoni incredibili da Bujosevic (ride)”.

In sedici anni di carriera il raccolto è superiore o inferiore alla semina?
“Sicuramente avrei voluto giocare più volte per lo scudetto, avrei voluto soprattutto giocare una finale. Quando a Treviso nel 2006 abbiamo vinto il campionato non ho giocato perchè mi ero rotto una mano. Sai, si vuole sempre un po’ di più di quello che si ha”.

E analizzando invece la stagione di Biella, il raccolto è inferiore o superiore alla semina?
“Questa stagione è stata particolare. Sono convinto che se fossimo stati al completo per tutto l’anno avremmo potuto dire la nostra probabilmente anche in chiave playoff. Nell’ultimo periodo abbiamo un po’ patito l’excursus della squadra a livello di numeri, di giocatori, un vero peccato. Abbiamo giocato un buon inizio di campionato, il pubblico ha capito che abbiamo lavorato bene”.

Domanda un po’ particolare: Se la carriera di Matteo Soragna fosse narrata in un film a quale genere cinematografico potrebbe appartenere?
“Innanzitutto non sò se sarebbe di grande interesse per il pubblico (ride). Più che un documentario mi piacerebbe che fosse una commedia”.

Grazie Matteo!
“Grazie a voi!”

Servizio tratto dalla puntata di Piemonte Notizie del 22-28 aprile 2012.