Venezia, parla Causin: «Squadra e città meritano il meglio»

Sarebbe stato il coronamento di un sogno: crescere nel settore giovanile orogranata, dover fare le valigie per il fallimento, tornare quattro anni fa per conquistare promozione in Legadue, due salvezze e quest'anno sfiorare la A. Alberto Causin, anima e simbolo di questa Reyer, è arrivato a un passo, normale che la delusione sia ancora tanta ma, a prescindere dal ricorso, la volontà è quella di riprovarci. «Ho sempre detto che il mio sogno, fin da bambino, era indossare la maglia della Reyer e alzare la coppa della promozione sarebbe stata la cosa più bella del mondo. Che abbia giocato uno o quaranta minuti ho sempre cercato di dare il massimo, provando a trasmettere ai compagni cosa significa indossare questi colori e credo che il messaggio sia arrivato perché vederli, americani compresi, dispiaciuti tanto da piangere dà il valore di quanto sia stato unito questo gruppo» spiega lo spinetense rientrando da Perugia dove ha sostenuto un esame universitario per conseguire la laurea in Fisioterapia. Propositi di smettere e dedicarsi a un altro ruolo? «Non ci penso nemmeno, soprattutto dopo l'operazione al menisco che mi ha rimesso in piedi senza dolore. Anzi, voglio riprovarci subito e ovviamente vorrei farlo con la Reyer, ma è presto per parlare di futuro. Dovremo capire dove giocheremo, se lo staff tecnico resterà lo stesso, come vorrà muoversi la società sul mercato». La Reyer ci è andata vicina, davvero Casale era più forte? «Un'ottima squadra che, nel momento decisivo, ha avuto un pizzico di fortuna, vedi Barcellona senza Crispin e noi senza Young e Kee-Kee a mezzo servizio in gara5. Ma guai a piangersi addosso, abbiamo mancato la A per 4 punti e dobbiamo essere tranquilli e orgogliosi. La fortuna non ci ha sorriso, ma questo gruppo è stato eccezionale». Ora per la Reyer si apre il campionato delle carte bollate e di una composizione dei campionati che rischia di venir decisa a settembre. «La Federazione ha dimostrato scarsa professionalità, chi retrocede sul campo non può pagare per salvarsi. Chiunque presenti ricorso ha ragione: noi per la A, ma anche Veroli e Barcellona perché la serie si sarebbe dovuta giocare al meglio delle sette. Abbiamo giocato una post season senza sapere qual era la griglia playoff, da ultimo il nuovo ranking: assurdo che Venezia sia penalizzata solo perché non si tiene conto del passato»,
(g.gar.)