EuroLeague - L’Ultimo metrò di mezzanotte… per l'Olimpia Milano

(di Werther Pedrazzi). Manca pochissimo all’ora X. Per Milano. O si sbarca in Baviera o si viene respinti dalle spiagge di Eurolega. Quella di questa sera alla Audi Dome di Munich è, non sarebbe o potrebbe essere, é la partita-chiave della stagione europea dell’Armani. Una sorta di ultimo metrò di mezzanotte. Vincere o rimanere all’addiaccio. Vincere anche per distanziare nella rincorsa ai playoff il Bayern (dell’ex Radosevic) che oggi, insieme anche al Panathinaikos, affianca Milano con 8 vinte e 9 perse. L’AX Armani Exchange arriva all’appuntamento trafelata dalle 7 sconfitte su 9 gare, di cui 3 su 4 in casa, degli ultimi due mesi. Un trend che solo una vittoria esterna può contribuire ad invertire.
Milano arriva dalla sconfitta interna di martedì contro il Barcellona, che ha lasciato troppe domande e troppo poco tempo per le risposte.
Il domandone.
Come si fa a perdere?
Se hai Mike James da 20 punti, 7 rimbalzi, 8 assist e 33 di valutazione?
Se hai Vlado Micov da 20 punti, 6 assist e 27 di valutazione, oltre a Arturas Gudaitis (16 punti e 7 rimballzi)?
Se catturi più rimbalzi (31-27) e servi un numero maggiore di assist (18-15)?
Già. Come si fa?
Due sono le possibili risposte.
Prima ipotesi: mancano Nemanja Nedovic e Kaleb Tarczewski. E’ la risposta più immediata ed emotiva. Forse anche la più comoda?
Seconda ipotesi: “Siamo la peggior difesa di Eurolega”, lo ha dichiarato Micov dopo la partita, mica noi, che ci permettiamo pure di correggere il bravo Vlado: non proprio l’ultima ma la penultima, Milano, con 1.469 punti subiti, dietro di lei soltanto Gran Canaria (1492 subiti).
Il tempo stringe, ma ancor non è scaduto, e forse sarebbe necessario che un ambiente che ha sempre pronte (molte) risposte, imparasse anche a porsi qualche domanda, più generale. Ad esempio: come mai Milano inizia sempre bene le sue stagioni (anche quella scorsa, ricordate?), poi con il passare del tempo, mentre le altre squadre incominciano a compattarsi e trovare identità salendo di rendimento, quello di Milano relativamente, cioè rispetto alla concorrenza, scende?
Poco tempo per meditare, ma abbastanza per augurare che da questa sera si inizi ad invertire la tendenza. Milano può. E deve.
Werther Pedrazzi