La Pallacanestro Vigevano si difende: noi parte lesa

11.05.2011 00:19 di  Roberto Bernardini   vedi letture
Riccardo Capelli
Riccardo Capelli

Nel mondo dello sport spesso il miglior modo di difendersi è attaccare. Ecco perché i due titolari della Pallacanestro Vigevano srl, Riccardo Capelli e Antonio Gibillini, hanno scelto toni forti e spesso sopra le righe per rispondere a una delibera comunale.

L'ANTEFATTO - La delibera 89 della Giunta di Vigevano, infatti, recentemente ha conferito mandato all'avvocato interno del municipio di avviare una pratica di pignoramento a carico della società ducale (per altro in liquidazione da ben otto mesi, particolare noto e visibile con una banale visura camerale). Oggetto del debito: 12.500 euro che Pallacanestro Vigevano deve alle casse comunali per il mancato pagamento del canone di gestione del PalaBasletta. La società vigevanese aveva infatti vinto nel 2008 una gara d'appalto per gestire gli spazi dello storico palazzetto dello sport di via Carducci alla cifra di 4.800 euri abbondanti annui. La gestione ora è passata alla Cat Vigevano. Dal punto di vista amministrativo il tentativo di recuperare un debito iscritto a bilancio in ben tre esercizi; dal punto di vista politico (in una città basketcentrica come quella lomellina) pura immondizia. Tempistica sbagliata, metodologia opinabile e soprattutto troppi "perché" che rimbombano nella testa dei tifosi vigevanesi, già rimasti scottati dall'esclusione dal campionato di LegAdue della scorsa estate.

AMAREZZA E TANTE PROMESSE DELUSE - Antonio Gibillini, vicepresidente, parla e spesso sottolinea un particolare senso d'animo dovuto alla delibera che sopra citiamo: amarezza. Una parola che racchiude sentimenti assai diversi ma anche qualche filosofia poco ortodossa adottata in tema sportivo dalla giunta leghista che amministra Vigevano dalla primavera 2010. Il debito, come detto, non viene neanche messo in discussione. C'è e nessuno ha mai pensato di negarlo, ma ci sono state anche le rassicurazioni di alcuni esponenti della precedente giunta (che nella parte leghista è simile a quella attuale) sul fatto di poterlo non onorare. D'altronde il PalaBasletta veniva sfruttato solo per due ore per la prima squadra e poi per il settore giovanile. Un servizio sociale che tante società sportive svolgono ma che pare non interessare a nessuno in Italia: il debito che il Comune vanta nei confronti della Pallacanestro Vigevano è pari allo 0,002% del bilancio annuale. E l'amarezza di Gibillini passa anche dal ricordo di come, il giorno del trionfale passaggio dai dilettanti ai professionisti (22 maggio 2009), tutti (politici compresi) siano passati sul carro del vincitore. E qui nascono i problemi, con l'amministrazione che dà ampie garanzie alla società vigevanese riguardo all'apertura del nuovo palasport di via Gravellona: dichiarazioni strombazzate anche sui giornali locali, ma la data scivola. Da fine 2009, al derby di ritorno con Pavia di fine gennaio, per passare a fine marzo. Alla fine i ducali giocheranno solo due gare all'interno del palasport: quelle interne dei play-off di LegAdue con Reggio Emilia.

COSTI, COSTI E ANCORA COSTI - La diaspora novarese costa un patrimonio alle casse societarie. Meno spettatori, nessuna pubblicità interna, giocatori da spostare, strutture da duplicare. «Questa situazione - ha spiegato Gibillini a tifosi e stampa - è costata almeno duecentocinquantamila euro. Ora però verificheremo che gli impegni presi dagli amministratori abbiano avuto un senso: lo dobbiamo anche a tutti i nostri dirigenti che hanno dato il proprio contributo alla collettività gratuitamente». Sono numerosi i passaggi a vuoto che la società addebita all'attuale gestione politica cittadina: Nicola Radici, sponsor dell'ultimo periodo vigevanese, non è mai stato interpellato dal sindaco (impegnato però nel rispetto dell'impegno preso a sinistra e centro di non far realizzare una centrale a biomassa al gruppo rappresentato dall'imprenditore bergamasco); esiste un preciso impegno dell'amministrazione nei confronti della LegAdue di sistemare l'impianto per settembre 2010 (non è ancora a posto adesso). «Vogliamo capire che volontà ci sia - dice ancora Gibillini - La Pallacanestro Vigevano forse andava bene solo quando il sindaco Andrea Sala ha ricevuto quattro minuti di applausi per l'apertura del nuovo palazzetto dello sport, ma non c'era alcuna volontà di aiutarci. Forse servono troppi attributi (sic!) per spiegare che il palasport non è pronto e che non si è voluto in nessun modo salvare la Pallacanestro Vigevano». Anche la mossa di incaricare un noto legale sportivo per patrocinare le istanze ducali in Consiglio Federale è sembrata soprattutto demagogia, per altro pagata dalle tasche dei contribuenti. In giro per l'Italia, però, non tutte le amministrazioni credono che lo sport sia affare dei privati: la vicina Novara, per altro a guida leghista, fa di tutto per favorire l'attività delle società cittadine, nonostante la situazione resa difficile dai tagli dei trasferimenti dello Stato. Per non dire dei costi caduti sulla collettività di mantenere il nuovo palasport vuoto.

IL GRAN RIFIUTO - Non c'entra Celestino V, ma la conferenza stampa è vissuta, soprattutto, su un momento tutt'altro che simbolico. I due massimi dirigenti della Pallacanestro Vigevano hanno deciso di rendere al Comune la "Scarpina d'Oro", massima riconoscenza cittadina, ottenuta dall'ex sindaco Cotta Ramusino qualche giorno dopo la storica promozione in LegAdue. «Io sono nato a Vigevano - ha spiegato Gibillini - ma l'orgoglio di appartenere a questa comunità se ne va dopo questi accadimenti. Riconsegniamo la Scarpina d'Oro perché la consegna è stata probabilmente solo un atto dovuto e non un atto sentito. Se la tengano e la diano a qualcun altro: questa delibera è peggio dei debiti che io e Capelli dobbiamo ancora pagare. Non è rancore ma amarezza». Parole che vengono chiosate con un «che vadano tutti a quel paese» che però è la versione pudica di quanto detto. Non c'è solo parole contro il potere politico cittadino: Gibillini ha ringraziato invece la precedente giunta (guidata da Ambrogio Cotta Ramusino e con Sala delegato ai lavori pubblici) per quanto fatto per permettere alla Pallacanestro Vigevano di proseguire anno per anno l'attività. C'è spazio anche per dare lettura a una lettera che la Segreteria Generale della Fip aveva spedito a dicembre alla società di via Carducci per di fatto rendere possibile la disputa di campionati ai colori gialloblù (quest'anno attivi solo con l'Under 13 regionale). Il presidente Riccardo Capelli ha invece letto una lettera del 18 marzo 2010 in cui la precedente amministrazione ha spiegato a LegAdue i ritardi nella costruzione del nuovo palasport e come ci sia stato un aggravio di costi per la diaspora novarese. Nella lettera c'è un passaggio che sembra essere un assist per un risarcimento ingente che la società potrebbe chiedere alle casse comunali per le spese maggiori affrontate. «Dovrebbero vergognarsi» è la sintesi di Capelli, riferendosi all'attuale maggioranza.