Davide Moretti: la stagione di Venezia, la scelta Milano, il passato a Varese e Pesaro

Davide Moretti è stato ospite dell'ultima puntata di Alley Oop, trasmissione in onda ogni martedì su Revolution dalle 17 alle 18 e condotta da Eugenio Petrillo, Alessandro di Bari e Marco Lorenzo Damiani. Il giocatore della Reyer Venezia ha parlato della stagione in laguna, del suo percorso negli Stati Uniti e della scelta di andare a Milano dopo il college. Segue un estratto delle sue parole.

La stagione della Reyer Venezia.
“All'inizio stagione avevamo delle aspettative molto alte e quindi in questo momento siamo dove vogliamo essere, ovvero in lotta per i play-off. Abbiamo ancora due partite molto importanti che determineranno il nostro destino. Penso sia molto importante il fatto di poter decidere le sorti della nostra stagione. Per quanto riguarda la stagione di Euro Cup, siamo arrivati a play-off, che era un obiettivo sempre dato a inizio stagione. Abbiamo avuto un inizio molto difficile, dato dai mille infortuni, però quando piano piano tutti i pezzi sono tornati al loro posto, devo dire che abbiamo disputato una buona stagione. Secondo me siamo una squadra che ha tanto potenziale e che nei play-off potrà dare fastidio a tante avversarie”.

L’adattamento allo stile di gioco di coach Spahija.
“Con i problemi a inizio stagione, tra infortuni vari ho avuto molto più spazio. I tempi per adattarsi sono stati ristretti, però di base non per forza è una cattiva cosa. Anzi, penso di aver risposto abbastanza bene. Quello di Spahija, come stile di gioco, non è simile a quello a cui ero abituato magari a Varese, però è un basket molto veloce fatto di letture, quindi comunque mi sono e mi sto trovando bene senz'altro”.

L'approdo a Varese nell'estate del 2023.
“La trattativa con Varese fu molto veloce. Mi convinse Scola in persona, che mi chiamò qualche giorno dopo che Pesaro mi disse che non non avrebbe voluto continuare con me. Da quella telefonata in una settimana ho preso la mia decisione. Si trattava di un ruolo importante in una squadra che voleva far bene, che faceva le coppe e che quindi era quella che cercavo dopo due ottimi anni a Pesaro. Era il giusto passo per continuare a crescere dopo i playoff con la VL”.

La scelta di andare all'Olimpia Milano dopo il college.
"Ci ho pensato tanto. Il momento in cui ho preso quella scelta penso sia un dettaglio molto importante da tener conto. Venivo dalla mia terza stagione al college, non sapevo se restare l'ultimo anno o meno, in tutto ciò c'era il covid che comunque ha influenzato molto la mia scelta. Non si sapeva ancora se gli sport di squadra e le stagioni sportive sarebbero iniziate, i college anche dal punto di vista accademico non sapevano se avrebbero fatto tutto online oppure in presenza quindi era un periodo molto delicato. Poi il fatto che comunque una piazza come Milano e un allenatore come Messina mi abbiano cercato insistentemente e molto fortemente mi hanno fatto pensare fosse un treno che passa poche volte. Penso di aver fatto la scelta giusta visti tutti i punti di domanda che c'erano. Lo rifarei a certe condizioni, se non ci fosse stato il covid molto probabilmente sarei rimasto un altro anno e poi avrei visto il da farsi".

L'arrivo di Luca Banchi sulla panchina di Pesaro nel 2021.
“Mi ricordo un allenamento dopo la seconda o la terza partita persa di fila in cui abbiamo giocato senza fuori, senza falli, sembrava la Royal Rumble. Ragazzi che si spingevano, che si picchiavano, gomitate che volavano, sangue. La gente che sembrava giocasse a football. Non avevamo un'identità, magari il talento non c'era, perché le altre squadre erano più talentuose di noi, però dovevamo trovare un modo per vincere le partite e diventare più duri come squadra poteva essere una chiave. Devo dire che è servito, perché poi dal fondo della classifica siamo arrivati ai play-off”.

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